In ricordo dell’alluvione

Sono passati due anni da quella tragica notte tra il 9 ed il 10 settembre 2017 quando un temporale impressionante scaricò sulla città una enorme quantità di pioggia che fece esondare tutti i numerosi rii e fiumiciattoli  trasformando la città in una enorme palude di fango e detriti.

11 Settembre 2019, di Donatella Nesti

Quella notte si portò via per sempre otto persone tra le quali un’intera famiglia, distrusse case, attività commerciali, auto ed ancora oggi le ferite di quella devastazione sono visibili soprattutto nei quartieri sud della città. Molti lavori per ampliare la foce dei Rio Ardenza e Rio Maggiore sono stati eseguiti ma per molti abitanti la paura resta perché tra gli effetti collaterali ma non meno importanti dell’alluvione c’è la condizione psicologica ed emotiva di una perenne paura che tutto possa ripetersi e non tra 200 anni secondo ’farlocche’ statistiche ma magari a breve nei mesi di pioggia. Nella ricorrenza del drammatico evento nella sera del 10 settembre si è svolta una fiaccolata partita da Collinaia ed arrivata ai tre ponti dove ad attenderla c’erano i volontari , le ambulanze, i vigili del fuoco, la polizia, i carabinieri e molti cittadini. Il sindaco Luca Salvetti che da giornalista segui con grande partecipazione l’evento ha tenuto un breve e commosso discorso  ricordando le vittime, il pressapochismo che sottovalutò l’allerta, la pessima organizzazione della protezione civile. Un evento  tra i più tragici insieme alla Moby Prince  ed all’incendio del 1990, che ha messo in evidenza anche il grande cuore dei livornesi, in occasione dell’alluvione infatti nessuno si risparmiò  aiutando le famiglie in ogni modo  e quindi un ricordo ed un ringraziamento ai ’bimbi motosi’ a tutti i volontari ed alle associazioni che si prodigarono per restituire alla città il suo volto. Resta da parte dei cittadini e dei comitati degli alluvionati  il rammarico per i rimborsi non arrivati e le lungaggini della giustizia che dopo due anni non ha ancora individuato le responsabilità di chi non mise in atto tutte le protezioni per evitare morte e distruzione.

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About the Author: Michele Faliani