Manutenzione dei territori. ‘Check-up’ di tutti i ponti toscani

Firmata intesa tra Regione, Upi, Città Metropolitana e Anci

29agosto 2018 da Pamela Pucci, Firenze

Fare un check-up completo delle infrastrutture viarie in Toscana, con particolare attenzione ai ponti e alle strutture in cemento armato, in modo da ottenere in breve tempo una fotografia affidabile, aggiornata ed inequivocabile dello stato dell’arte e delle eventuali criticità presenti. La proposta, avanzata ieri dal presidente della Toscana Enrico Rossi ad un’assemblea di presidenti di Provincia e delegati dei Comuni, si è concretizzata oggi nella firma di un’intesa tra Regione Toscana, Upi, Città Metropolitana ed Anci. A siglare l’atto sono stati Enrico Rossi, il presidente dell’Unione delle Province toscane Luca Menesini, il consigliere della Città metropolitana di Firenze con delega alle infrastrutture Andrea Ceccarelli ed il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni.

L’intesa nasce dalla volontà di andare oltre la segnalazione di criticità già note (che saranno prontamente segnalate alla Prefettura e al Ministero rispondendo alla lettera inviata dal Mit alle amministrazioni locali nei giorni scorsi), per approfondire la conoscenza dello stato delle infrastrutture e fare tutto il possibile per prevenire tragedie come quella avvenuta a Genova lo scorso 14 agosto.

La Toscana non parte da zero per quanto riguarda il monitoraggio dello stato delle proprie infrastrutture e la prevenzione di criticità. Dal 2001 è previsto dal Piano di interventi sulla viabilità regionale un costante controllo delle infrastrutture viarie regionali, realizzato basandosi sulle segnalazioni fatte dalle Province (soggetti gestori). La riunione di monitoraggio con le Province sarebbe prevista una volta all’anno, ma viene convocata ogni 6 mesi per maggiore sicurezza e per garantire interventi più tempestivi. Grazie a questo costante controllo dal 2001 ad oggi in Toscana sono stati investiti 1,2 miliardi di euro per scongiurare criticità. La Toscana è inoltre l’unica Regione italiana ad essersi dotata di un sofisticato sistema satellitare di monitoraggio dei ‘mutamenti del territorio’, realizzato con la collaborazione dell’Università di Firenze, che ogni 12 minuti rileva eventuali spostamenti delle strutture presenti sul territorio, siano esse case, argini, strade, ecc. Questo sistema, che ha un costo di 300.000 euro all’anno, offre un significativo aiuto nell’individuare possibili cedimenti strutturali, si affianca il monitoraggio sulle criticità infrastrutturali.

“La Toscana non è impreparata sul tema della sicurezza delle infrastrutture – ha detto il presidente Rossi – anzi è avanti perché è l’unico soggetto in Italia che ha a disposizione un sistema satellitare di controllo, tuttavia l’evento drammatico di Genova ci costringe a fare di più. Vogliamo fare un’analisi sistematica di tutti i ponti, delle strade regionali, provinciali e comunali della Toscana per ‘scovare’ anche criticità magari poco evidenti. Li passeremo in rassegna uno ad uno, faremo una linea guida per fare in modo che il monitoraggio sia svolto in maniera omogenea in tutta la Regione, stabiliremo ogni quanto tempo ciascuna infrastruttura dovrà essere ricontrollata. E’ un tema essenziale perché riguarda la sicurezza e la vita dei cittadini, per questo come sistema degli enti territori ali abbiamo fissato un metodo di controllo e lo comunicheremo ad Autostrade, Anas ed al Ministero, ma vorremmo anche sapere quale metodo di controllo sarà adottato sulle strade di competenza statale, sulle ferrovie e sulle autostrade, visto che i toscani si spostano anche fuori dalla regione”.

L’intesa sottoscritta da Regione, Upi, Città Metropolitana ed Anci, prevede la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro (composto da periti regionali, tecnici degli enti locali ed eventuali professionisti esterni) che avrà come primo incarico quello di definire un modello unico di report per effettuare rilevamenti (in modo che risultino omogenei in tutta la regione, non influenzati dalle scelte del rilevatore) e comporre le squadre di tecnici che successivamente procederanno alle verifiche degli oltre 5.000 ponti e dei 10.000 km di strade di competenza della Regione, delle Province, della Città Metropolitana e dei Comuni toscani. Il lavoro di monitoraggio dovrà essere svolto nell’arco di pochi mesi, al massimo un anno, e permetterà non solo di evidenziare eventuali criticità non note, ma anche di stabilire un’effettiva gerarchia dell’urgenza degli interventi.

“Sarà un lavoro progressivo – ha detto il presidente dell’Unione delle Province Toscana Luca Menesini – al quale tutti gli enti territoriali toscani lavoreranno insieme in maniera sinergica. Ci aspettiamo che una volta che le criticità saranno state evidenziate, arrivi anche una risposta in termini di investimenti, per poter intervenire dove necessario”.

“La Città metropolitana – ha detto Andrea Ceccarelli, consigliere della Città metropolitana di Firenze con delega alle infrastrutture – ha dati aggiornati sulle proprie infrastrutture, ma riteniamo importante un monitoraggio organico dello stato delle infrastrutture sul territorio, anche per poter meglio coordinare gli interventi nel tempo”.

“Questo lavoro ci rinforza tutti, in particolare i Comuni più piccoli che potranno avvalersi di professionalità che non fanno parte del loro organico – ha detto il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni – Con questo atto di intesa daremo una risposta organica in sinergia con Regione, Province e Città metropolitana. Rispondiamo inoltre alla richiesta del Ministero di mandare dati di monitoraggio in tempi brevi, anche perché la maggior parte dei Comuni lo ha sempre fatto. Al contempo chiediamo i dati del monitoraggio su tratti di competenza statale, come quelli autostradali”.

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