Nell’era di twitter: chiedono lavoro, ma ottengono le botte. Picchiati dalla polizia i dipendenti della Ast di Terni, possono bastare le scuse? Video

La polizia carica i dipendenti della Ast di Terni davanti all’ambasciata tedesca a Roma. Che il Governo chieda subito scusa ai lavoratori. Solidarietà da Tsipras e la richiesta di sciopero generale in Umbra da Sinistra Anticapitalista.

29ottobre 2014 di Silvio Lami

cariche fiom terni landini 2Dopo che la delegazione sindacale è stata ricevuta in un breve incontro all’Ambasciata tedesca e come risoluzione ha rilasciato un comunicato sostanzialmente privo di contenuti, allora i lavoratori decidono di spostarsi  in corteo verso il MiSE. Da qui l’intervento violento e scomposto della polizia, con cariche e manganellate sui lavoratori, causando diversi feriti trasportati in ospedale.

Ricordiamo che in quelle ore era attesa al MiSE la delegazione labronica dei metalmeccanici della Twr (e se piove di quel che tuona?).

Ovviamente dure le reazioni del segretario della Fiom, Maurizio Landini: “Appena siamo partiti in corteo siamo stati caricati senza alcuna motivazione. Anch’io ho preso le botte dai poliziotti. Alcuni dei nostri sono finiti in ospedale, non finisce qui”.

landiniSarà difficile stavolta per il Ministro di Renzi, Angelino Alfano, scaricare la responsabilità di tanta violenza sui soliti black block, stavolta c’è poco da imbrogliare e se da molte parti si richiedono scuse immediate, forse, sarebbe più ragionevole chiedere le immediate dimissioni.

Oggi si è letto e sentito di tutto, in casa Pd e non solo, pur di giustificare questi accadimenti, certo, anche con voci di dissenso, ma erano poche e pure sovrastate dal silenzio o dalla difesa d’ufficio.
Non è stato un G8, come ha detto qualcuno, evidentemente esagerando. Non è stata certo una Diaz. Ma non è stata neanche una bella pagina di democrazia tanto meno la  risposta necessaria alle rivendicazioni, concrete, degli operai e, negarlo è impossibile. Come pure resta inaccettabile che la risposta dello Stato, o almeno del Governo, sia il bastone, per di più senza carota, in una fase di crescita delle disuguaglianze e delle povertà, a causa dei continui posti di lavoro persi, a fronte di un Parlamento fatto da nominati, spesso pure inquisiti, roba da far rimpiangere la vecchia D.C.

Questo il commento  a caldo di l’Altra Europa con Tsipras:

landini1esprimiamo piena solidarietà ai lavoratori di Terni, alla FIOM e ai sindacalisti che mentre manifestavano pacificamente hanno subito cariche di polizia gravissime e immotivate. Purtroppo in questo Paese sta crescendo un clima di intolleranza verso lavoratori e sindacati alimentato da un Governo e da un Presidente del Consiglio che teorizzano la loro indifferenza a ciò che si esprime nelle manifestazioni di lotta. Ci aspettiamo risposte puntuali sia sul comportamento della polizia sia su quello del Governo rispetto alla drammatica situazione della Terni. Il governo chieda scusa ai lavoratori.

Solidarietà anche da Sinistra Anticapitalista che:

renzi...richiede lo sciopero generale in Umbria, denuncia la vergognosa aggressione degli operai delle acciaierie avvenuta mentre manifestavano pacificamente per difendere il loro posto di lavoro dalla richiesta della Thyssen-Krupp di licenziare 537 lavoratori, che disvela il vero volto del Governo Renzi.

Infatti le botte, se qualcuno si era illuso o non lo aveva capito, sono la naturale prosecuzione delle politiche antioperaie di questo esecutivo. Prima Renzi non è voluto andare a Terni a parlare con i lavoratori e le locali Istituzioni, come gli avevano ripetutamente chiesto, poi visto che lui non andava da loro sono andati loro da lui alla Leopolda, rimanendo fuori, tranne alla fine, dove una piccola delegazione che ha potuto vederlo per poco tempo ed infine, le vane promesse di Renzi sono risultate essere quelle dei poliziotti che, li hanno picchiati.

Tutto questo è coerente con chi prende soldi ed offre la platea al finanziere Serra che teorizza l’eliminazione degli scioperi e ha difficoltà ad incontrare persone che stanno per andare sul lastrico. Se i licenziamenti passano alla Terni è un segnale per le tante multinazionali che operano in Umbria e per gli imprenditori locali.

Video Fiom:

  

 Monaco/Prc Videointervista:

 

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