“Nuove sfide educative”. L’ideologia gender nelle scuole e la libertà di educazione”, promosso da Manif pour tous (sigla a cui fa riferimento il movimento delle sentinelle in piedi)

Manif pour tous 1L’ideologia gender nelle scuole e la libertà di educazione” organizzata dalle associazioni “Giuristi per la vita”, “Manif pour tous” (sigla a cui fa riferimento il movimento delle sentinelle in piedi) e l’associazione pro-life “Vita è”.

26febbraio 2015, di seguito il comunicato del presidio convocato il 25 Febbraio di fronte al Toniolo in contestazione all’iniziativa “Nuove sfide educative:

Manif pour tousNel Seminario di Santa Caterina, di mercoledì 25 Febbraio alle ore 21.00, si è tenuta un’iniziativa dal titolo “Nuove sfide educative. L’ideologia gender nelle scuole e la libertà di educazione.” , promosso da Manif pour tous (sigla a cui fa riferimento il movimento delle sentinelle in piedi), l’associazione pro-life “Vita è” e il gruppo “Giuristi per la vita”, il cui presidente è stato il relatore principale dell’evento, Gianfranco Amato, noto per le sue posizioni dichiaratamente omofobe:  promotore della campagna contro l’approvazione del DDL Scalfarotto (che ha definito una legge “liberticida” paragonabile alle leggi naziste, messa in campo dalla “lobby gay”, che agisce come moderna Goebbels), e fiero oppositore dei progetti di educazione alle differenze e all’affettività nelle scuole, si è dichiarato “Omofobo e pronto ad andare in galera per questo”.  http://www.ilgiornale.it/news/interni/mi-denuncio-sono-omofobo-e-pronto-ad-andare-galera-992845.html)

Manif pour tous 2Ci siamo riuniti davanti al collegio Toniolo, che ha ospitato l’evento,  per contestare quest’iniziativa poiché non vogliamo che il dibattito sulle problematiche dell’educazione sia discusso all’interno di un Istituto religioso tra soggetti che promuovono la discriminazione e l’odio nei confronti di chi vive una sessualità lontana dalla loro idea, nascondendosi dietro lo scudo della libertà d’espressione, confondendola con una libertà a discriminare.
Manif pour tous3Non possiamo accettare che questi soggetti vengano nella nostra città e che prendano parola su un tema, come la formazione, spinti da un moralismo carico di odio, senza trovare la stessa accoglienza che Pisa
stessa riservò all’iniziativa delle sentinelle in piedi lo scorso ottobre. In quella giornata infatti moltissime persone sono scese in piazza a contestare la  ridicola protesta delle sentinelle, che manifestavano per la libertà di poter esprimere pubblicamente posizioni omofobe.

E proprio come in quell’occasione ieri davanti ai cancelli del Toniolo eravamo tantissim*, e molti più di loro.

contro vegliaAl nostro arrivo davanti al Toniolo abbiamo trovato l’accoglienza di carabinieri, polizia e digos mentre, schierata dietro ad un cancello, la celere. Alla richiesta di poter entrare per assistere c’è stato risposto un categorico no, alla faccia del dialogo e dell’apertura che queste associazioni sbandierano. Abbiamo appreso, prima della manifestazione, da un comunicato scritto dai “Giuristi per la vita”, preoccupati per l’incolumità del presidente Amato, che il dispiegamento di forze dell’ordine era necessario per evitare che la nostra protesta potesse sfociare in “manganellate ed olio di ricino”: diciamo con forza che se i manganelli ieri erano in piazza, non siamo stati certo noi a portarli ma proprio chi, arroccato e chiuso dentro un’aula, rideva a battute sessiste sul fatto che l’amore fra due uomini è uguale a quello tra un uomo e un cane. https://www.facebook.com/AvvocatoGianfrancoAmatoFanpage/photos/a.238838562906539.1073741828.238836942906701/289095337880861/?type=1&theater

scuola malaeducacionIeri abbiamo smascherato quest’iniziativa, e siamo riusciti a portare in piazza la ricchezza della nostra molteplicità e la convinzione che essa sia parte fondamentale di una formazione aperta e diversa dall’indottrinamento ottuso e rancoroso. Ribadiamo che non abbiamo nulla da imparare da personaggi come Amato e che non permetteremo che sia gente come lui ad avere voce in capitolo su come dovrebbe essere l’istruzione. Vogliamo che l’educazione sia plurale e libera da vecchi e dannosi pregiudizi e  saremo pronti e pronte a difenderla qualora l’omofobo di turno abbia intenzione di metterla in discussione.

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