La Federazione Anarchica Livornese e il Collettivo Anarchico Libertario a centocinquant’anni dalla nascita di Pietro Gori, nato il 15 agosto 1865, vogliono ricordarne l’impegno rivoluzionario e affermare l’attualità del suo pensiero e della sua azione.
8gennaio 2014 di admin
Questo il testo del volantino che sarà distribuito nei prossimi giorni in occasione di “Perciò fummo ribelli”, le iniziative di celebrazione per Pietro Gori organizzate dal Comune di Rosignano Marittimo:
“La realtà è che i governi esistono oggi, col pretesto di garantire l’ordine, perché questo non è l’ordine vero. Se fosse veramente ordine non avrebbe bisogno di armi e di manette, della violenza autoritaria dell’uomo sull’uomo per reggersi! Tutto all’opposto di ciò che credono i più, l’ordine difeso contro di noi, iconoclasti impenitenti, contanta profusione di leggi restrittive della libertà e di gendarmi, è il caos legalizzato, la confusione regolamentata, la iniquità codificata, il disordine economico, politico, intellettuale e morale eretto a sistema. Si dice che le leggi ed i governanti che le eseguono, son là a mantenere l’ordine nell’interesse dei deboli contro i forti. Ma chi è che ci crede sul serio? Chi è che non vede che dappertutto avviene tutto il contrario? Ditemi, per esempio, in quale sciopero, in quale conflitto fra capitale e lavoro, le forze del governo hanno seriamente difeso gli operai, che sono i più deboli, contro i loro padroni che sono i più forti?”
Le idee anarchiche di Pietro Gori, così lucidamente esposte in una conferenza tenuta a S. Francisco nel 1896, sono ancora oggi attuali. E allora, a chi vorrebbe rinchiudere le sue idee nella bacheca, magari dorata, della storia, poniamo la questione. Pietro Gori , Il vostro “ordine” e il nostro “disordine”,1896:
– Da che parte starebbe oggi Pietro Gori, avvocato in tanti processi a carico di lavoratori che non avevano altra colpa che quella di battersi per la libertà, la giustizia e l’eguaglianza? Sarebbe dalla parte dei militanti NO TAV che vengono trattati come criminali solo perché difendono la loro terra da chi vuole lucrare su un’opera inutile e dannosa, dalla parte di coloro che rivendicano il diritto ad una casa decente, dalla parte di coloro che difendono l’ambiente dall’assalto di multinazionali che minano territorio e salute, ecc.
– Da che parte starebbe oggi Pietro Gori, che il primo maggio1890 fu fra gli organizzatori del primo sciopero generale a Livorno, e per questo fu incarcerato? Sarebbe dalla parte dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati che lottano per un salario e condizioni di lavoro migliori, contro governi e padroni che tengono artificiosamente alto il tasso di disoccupazione per tener bassi i salari, per fare del precariato una normalità, per avere mano libera sui posti di lavoro, sarebbe con chi lotta per l’abolizione della proprietà privata e di ogni forma di sfruttamento.
– Da che parte starebbe oggi Pietro Gori, che visse per anni in esilio entrando in contatto da pari a pari con popoli di mezzo mondo? Sarebbe dalla parte di migranti e profughi, i più sfruttati e perseguitati, sulla pelle dei quali i governanti fanno affari d’oro. Sarebbe dalla parte di coloro che in ogni paese lottano per la libertà e l’uguaglianza, per l’abolizione delle frontiere e dei governi, sarebbe al fianco di chi costruisce esperienze di autogoverno e autogestione come quella di Kobane e della Rojava in Kurdistan.
Per questo fummo anarchici 100anni fa, per questo siamo anarchici oggi!
Federazione Anarchica Livornese e Collettivo Anarchico Libertario