Piaggio e il lavoro a tutele decrescenti: “Licenziato per giustificato motivo soggettivo”

Appalti e sub-appalti, sciopera contro il Jobs Act, scatta il licenziamento

jobs act piaggio12gennaio 2016 admin

C’è poco da aggiungere, per i Cobas, si è trattato di un licenziamento per discriminazione politico/sindacale quello subito da Sandro Giacomelli, 58enne, operaio dal 2014 presso Centro Ricambi della Piaggio di Pontedera.

Sandro GiacomelliSandro è membro dell’esecutivo provinciale del Cobas lavoro privato di Pisa e delegato RSU, fino agli ultimi giorni in cui ha prestato lavoro. Dipendente in un subappalto gestito dalla Dna, ultima assegnataria di un contratto derivante dalla multinazionale olandese Ceva, che detiene l’appalto per la gestione del magazzino Piaggio.

La data del licenziamento del 28 dicembre 2015 inviata dalla Azienda recita: “Licenziato per giustificato motivo soggettivo”.

All’ombra della Piaggio gli appalti sono cambiati ogni 2 anni, con licenziamenti poi seguiti da nuove assunzioni. All’inizio a questi lavoratori in appalto veniva applicato un contratto con paga oraria di 4euro lordi e, essere riusciti ad ottenere il contratto nazionale multiservizi non è stato facile, sono state necessarie lotte, scioperi e mobilitazioni.

Numerose le aziende che si sono susseguite: la cooperative Etruria, Adl e Pega, poi la World Service srl, che a seguito dello scandalo per truffa allo Stato di 80milioni del Gruppo Viesse (di cui faceva parte) ha lasciato il passo nel 2013 all’attuale Dna. Insomma questi continui cambi dell’appaltatore rappresentano una continua minaccia per i lavoratori e le loro retribuzioni, per questo i sindacati sono sempre attenti a scongiurare cambi di appalto al ribasso.

Dal 2013, con Dna si sono aperti alcuni conflitti, merita di essere menzionata la vertenza per i buoni pasto, nella primavera scorsa, lo sciopero ha bloccato la produzione con la contrarietà di Ceva e Piaggio, che da tempo spingono per la normalizzazione sindacale negli appalti. Vale ricordare che, per anni i dipendenti Dna hanno lavorato in una struttura fatiscente: un vecchio capannone con temperature vicino allo zero in inverno e, dai 40 gradi nei mesi estivi.

Ovviamente,  Sandro (anche in qualità di Rappresentante dei Lavoratori alla Sicurezza) avendo portato all’attenzione della ASL questa condizione lavorativa era entrato nel mirino dell’Azienda.  Lascia perplessi il fatto che, in tanti anni non ha mai avuto una sola contestazione di addebito, ma negli ultimi mesi ne sono arrivate ben 6, difficile non pensare che siano mirate a far fuori dalla fabbrica una presenza sindacale scomoda che ha avuto coraggio e capacità di dare visibilità alle condizioni di vita nel settore degli appalti, soprattutto in un momento in cui sono annunciati 17esuberi, su un organico di 120 dipendenti.

piaggio

Adesso in Azienda c’è molta paura e, perdita dei diritti, Jobs Act, precarietà, frammentazione sociale diventano elementi che tendono a distruggere le ragioni collettive e con esse la capacità di resistenza dei lavoratori.

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