Potatura straordinaria delle piante in Fortezza Nuova a Livorno, la Lipu: “sarà l’ennesimo scempio?”

16agosto 2017 da Marco Dinetti, Responsabile nazionale Ecologia urbana Lipu – Area Conservazione Natura

Dopo le inconcepibili potature degli ultimi anni in varie zone della città di Livorno, la devastazione in corso alla Rotonda di Ardenza (taglio di alberi e siepi, colate di cemento, trapianti di alberi falliti nel corso di pochi giorni), i continui abbattimenti di piante anche nei parchi urbani, le scelte urbanistiche che niente hanno a che vedere con lo sbandierato obiettivo del “consumo di suolo zero” (vedi le recenti decisioni per l’area degli orti di Via Goito), leggiamo di un nuovo dichiarato progetto di “riqualificazione” per la Fortezza Nuova, che senza dubbio può avere diversi aspetti positivi, ma che purtroppo prevede anche azioni di “potatura straordinaria” delle piante.

Cosa significherà tutto ciò?

Se guardiamo alle tecniche utilizzate abitualmente, non c’è che da preoccuparsi seriamente. Infatti la quasi totalità delle potature che hanno riguardato gli alberi della nostra città sono state condotte con la tecnica della “capitozzatura”. A questo punto sgombriamo il campo da argomentazioni emotive, così come dai discorsi da bar, e lasciamo la parola ai massimi esperti ed autorità sull’argomento. Nelle “Linee guida per la gestione del verde urbano” del Ministero dell’ambiente (pagina 41) sta scritto:

“Tale operazione è una delle principali cause delle cattive condizioni in cui versano molti alberi ornamentali (..). La capitozzatura è, perciò un’operazione che deve essere evitata (..). Infine, considerato che un albero capitozzato è predisposto a rotture e può essere pericoloso, e che quindi la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inaccettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale”.

In quello che gli esperti agronomi ritengono il miglior testo attualmente disponibile sul mercato sulla gestione degli alberi (Peter Klug, La cura dell’albero ornamentale in città, Blu Edizioni) si legge:

“Al contrario di quanto si pensa di solito, la capitozzatura rischia di compromettere la stabilità dell’albero (..). La capitozzatura è di fatto una mutilazione dell’albero, un intervento che può creare danni ingenti e quindi comporta l’obbligo, per le imprese che ne siano responsabili, di risarcirli tramite il pagamento di adeguate sanzioni”.

Del resto, gli esperti in tutta Europa sostengono che da più di 25 anni è noto che le potature drastiche sono nefaste per la salute e la solidità delle piante. Ricordiamo peraltro che a Livorno esiste un Regolamento comunale del verde pubblico e privato, il cui articolo 6 vieta la tecnica della capitozzatura ed il taglio di branche di oltre 10 cm di diametro, tanto che gli interventi condotti fuori da queste regole sono considerati abbattimenti e come tali sanzionati.

Pertanto, l’approccio tecnico e culturale dal quale si parte è completamente sbagliato:

se un parco deve essere riqualificato e messo in sicurezza, occorre al contrario: 1) effettuare controlli e verifiche di stabilità delle piante, da parte di esperti; 2) se vi sono alberi dichiaratamente pericolanti, vanno abbattuti; 3) se vi sono rami pericolosi, si tagliano quelli (e quelli soli); 4) le altre piante (che sono la maggior parte) che non presentano problemi particolari, si lasciano semplicemente stare, mantenendo nel tempo il monitoraggio; 5) un maggior vigore (e quindi sicurezza) delle piante può essere procurato con idonee cure agronomiche ed arboricolturali; 6) per migliorare la sicurezza pubblica possono essere anche previste recinzioni protettive, pali di sostegno e tiranti.

Il pensare ad una potatura preventiva e sistematica per migliorare la sicurezza è quanto di più negativo e scorretto possa esistere, e ciò è chiaramente deplorato dagli esperti e dal mondo accademico e tecnico.

Qualora non venissero adottate tecniche completamente diverse da quelle in voga (queste devono essere poco invasive, ed in pratica il cittadino non si accorgerebbe di niente), invece di rendere più sicure le piante si otterrebbe il risultato opposto, con l’aggravante della spesa di soldi pubblici e della compromissione dei servizi ecosistemici resi dagli alberi alla cittadinanza (ombra, ossigeno e qualità dell’aria, miglioramento del microclima, paesaggio, ecc.). Quindi si realizzerebbe un danno ambientale, erariale ed alla salute pubblica. Sottolineiamo peraltro la grande responsabilità che gli enti pubblici hanno di fronte ai cittadini, come esempio nell’utilizzo delle buone pratiche gestionali. Il danno culturale e educativo che si produce con interventi errati è incalcolabile: non si fa altro che fissare nell’opinione pubblica la diffusa -quanto ignorante- convinzione che gli alberi adulti devono essere normalmente potati, idea che invece fa parte di una distorta cultura ambientale che ancora perdura in Italia.

Invitiamo tutte le persone sensibili per l’ambiente a mobilitarsi, contattarci e sostenerci. Ricordiamoci che le piante sono essenziali per la nostra salute e benessere (riduzione dell’inquinamento che provoca migliaia di morti, contrasto ai cambiamenti climatici, ecc.) e che le potature e gli abbattimenti distruttivi li paghiamo noi contribuenti, con il nostro portafoglio. La Lipu ha già chiesto un incontro urgente con il Sindaco, ed ha provveduto ad effettuare un censimento ed un servizio fotografico sulle condizioni attuali delle piante, alla Fortezza Nuova ed altrove.

Post precedente: La gestione del verde urbano a Livorno, nel documento nazionale

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