17enne, ospite della struttura ‘Il Melo’ di Livorno, è stato ferito al torace da un coetaneo, con un coltello

Ancora al centro della cronaca, la ex casa famiglia per sole donne con minori

migranti meloUn ragazzo nigeriano 17enne, ospite della struttura di accoglienza ‘Il Melo’ di Livorno, è stato ferito al torace con un coltello da un coetaneo, anch’esso ospite del centro, da quanto appreso sembrerebbe per futili motivi.

Trasportato al pronto soccorso, è stata evidenziata una ferita da taglio abbastanza profonda sulla parte sinistra del torace che, per fortuna non sembra aver interessato il polmone.

28 luglio 2015 di admin

Dalle prime informazioni, risulta che tutto abbia avuto inizio per gioco, poi terminato in litigio e per futili motivi finito con l’accoltellamento del 17enne nigeriano ospite della struttura il melo. Sul posto sono intervenuti i volontari dell’Svs ed i Carabinieri che, dopo aver ricostruito le dinamiche del fatto, riconducibile  alle ore 11, e in attesa del referto medico, hanno recuperato l’aggressore, il quale nel frattempo si era dato irreperibile ma, senza allontanarsi troppo dal centro di accoglienza.

Ricordiamo che qualche giorno fa, nello stesso centro, era scoppiata un’altra lite fra i cinque ospiti minorenni, senza però alcuna conseguenza di rilievo, nonostante fosse stato richiesto l’intervento della polizia. Del resto l’arrivo dei cinque profughi minorenni non accompagnati, ha fin dall’inizio sollevato e innestato forti polemiche tra la Lega Nord, Comune, antagonisti, mamme residenti al Melo e varie forze politiche, ma al di là delle strumentazioni politicanti, ormai quasi inevitabili, alla luce di questo episodio possiamo osservare che almeno in parte i timori e le preoccupazioni, delle Mamme con minori residenti nella struttura, non erano del tutto infondati e che probabilmente il problema è stato minimizzato, la situazione sottovalutata. Adesso sarebbe opportuno porre soluzioni più funzionali ed accettabili ad entrambi i casi di accoglienza.

FOTO_2798Ci sono educatori 24 ore su 24, ma la sicurezza tanto annunciata non sembra aver dato le risposte necessarie, pertanto rimane il problema di trovare una adeguata collocazione sostitutiva a questi giovani, per accompagnarli ad un concreto percorso di inserimento.

E nel contempo restituire la giusta serenità alle mamme con i loro figli.

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