Assemblea Pubblica sul NO al Referendum Costituzionale, martedì 29novembre a Pisa, in Camera del Lavoro della CGIL, organizzata da “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione Cgil”
28novembre 2016 da Il Sindacato è un’altra cosa/Opposizione Cgil, Toscana
L’area sindacale “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione Cgil” per il giorno martedi 29 novembre, dalle ore 17.30 alle 19.30, organizza in Camera del Lavoro Cgil a Pisa (in Viale Bonaini, 71) un’Assemblea Pubblica dal titolo “Il nostro No al Referendum sulla controriforma costituzionale voluta dal Governo Renzi”.
Durante l’assemblea esporremo le ragioni che ci hanno portato a schierarci e mobilitarci per il NO al referendum del 4 dicembre (posizione che è anche di tutta l’organizzazione CGIL). Discuteranno del referendum Ezio Menzione (noto avvocato di Pisa), lavoratrici, lavoratori, delegati e rappresentanti sindacali. L’assemblea è aperta a tutti: lavoratrici, lavoratori, pensionati, disoccupati e studenti.
Come area sindacale di opposizione in CGIL “Il sindacato è un’altra cosa”, abbiamo deciso di impegnarci a fondo nel portare avanti il nostro NO al referendum, sia con volantinaggi che con iniziative come questa, perchè riteniamo molto pericolosa e dannosa per lavoratrici e lavoratori, la controriforma della Costituzione Italiana imposta dal Governo Renzi a colpi di maggioranza ed appoggiata da tutti i poteri forti in Italia ed Europa: Confindustria, grande finanza e agenzie di rating, multinazionali, Unione Europea.
- Si tratta di una controriforma votata da un Parlamento dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale nel 2014, che introduce un sistema fortemente anti-democratico che toglie ai cittadini la possibilità di eleggere i propri rappresentanti in Senato (nominati invece dai partiti, tra sindaci e consiglieri regionali) e che dà un potere immenso al premier e al suo partito (anche con meno del 25% dei voti): potrà imporre le leggi al Parlamento, scegliere Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale, CSM e vertici RAI. Mentre si aumenta il numero di firme per referendum e leggi di iniziativa popolare.
- Si tratta di una controriforma confusa e scritta malissimo che complica il processo legislativo, aumentando i conflitti di competenza tra le due camere e tra Stato e Regioni. Mentre i risparmi ottenuti sono minimi: solo 40 milioni l’anno; molto meno di quello che si risparmierebbe tagliando gli stipendi di tutti i parlamentari.
Inoltre la vittoria del Sì rafforzerà il Governo Renzi e le politiche anti-sociali che ha attuato seguendo alla lettera i diktat dell’Unione Europea dell’austerity: col Jobs Act e la cancellazione dell’art. 18 ha eliminato i contratti a tempo indeterminato, aumentando il precariato e i lavori con stipendi da fame (pagati con voucher comprati dal tabaccaio); ha regalato miliardi di euro alle imprese perchè assumessero lavoratori a tempo, mentre ha tenuto fermi gli stipendi di chi lavora. Vuole imporre ai lavoratori che vogliono andare in pensione prima dei 70 anni il pagamento di un mutuo molto pesante con le banche, condannandoli a pensioni da miseria. Ha tagliato e privatizzato la Sanità Pubblica, i trasporti e tutti i servizi pubblici, ed ha imposto una riforma fallimentare della Scuola Pubblica che l’ha gettata nel caos: una riforma aziendale che dà grande potere al Preside Manager che decide gli insegnanti da assumere nella sua scuola e chi guadagna di più e che introduce il lavoro gratuito degli studenti. Se vincerà il Sì il Governo Renzi andrà avanti per questa strada, anche grazie agli enormi poteri che avrà il premier con la controriforma della Costituzione.