A 30 anni da Chernobyl, a 5 da Fukushima, a 37 da Three Mile Island

Image and video hosting by TinyPicUna volta in più diciamo no al nucleare civile e militare

26aprile 2016 di Giovanna Pagani WILPF Italia.

Il NO al nucleare civile e militare ce lo impone la memoria dei 99 incidenti alle centrali nucleari avvenute dal 1952 ad oggi e costati all’umanità:

  • elevato numero di vittime (non solo in termini di morti ma anche di sofferenza successive per effetto dei tumori e delle alterazioni genetiche che minacciano le future generazioni),
  • inquinamento radioattivo dell’ambiente (aria, suolo e catena alimentare che si protrae nei secoli),
  • nonché alti costi economici (20 miliardi di dollari). Ce lo impone anche l’attuale corsa al riarmo nucleare in un contesto di guerre diffuse anche molto vicino a noi.

Image and video hosting by TinyPicEppure mancano dati ufficiali in merito alle conseguenze a cascata sugli esseri umani e sull’ambiente di tutti gli incidenti nucleari (Segreto di stato? Segreto militare? Segreto a sfondo economico-finanziario?)

I poteri che ci governano, forti dell’alleanza dei mass-media, cercano sempre di tranquillizzarci per mantenerci sostenitori/complici di un modello di sviluppo criminosamente deprivato delle energie rinnovabili. Ma noi esseri pensanti, dobbiamo saper valutare col nostro cervello, illuminato dalla coscienza ambientalista che percepisce il gemito della natura, da secoli violentata dall’essere più distruttore che vive sulla terra: l’homo economicus non sapiens.

Sono lì, davanti alla nostra memoria e alla nostra coscienza:

  • Three Mile Island 1979 (Usa),
  • hernobyl 1986 (Ucraina allora URSS di Gorbaciov)
  • e Fukushima 2011(Giappone).

Image and video hosting by TinyPicChernobyl è stato definito dagli esperti un “incidente catastrofico” e il “più grave”: il reattore 4 si è incendiato sprigionando l’energia equivalente a 200 bombe di Hiroshima e Nagasaki. Le scorie radioattive sono state messe in un enorme sarcofago: 110metri (lunghezza) 250metri (altezza) 160metri (profondità) costato milioni di dollari. Ma sarà necessario un nuovo contenitore che dovrebbe essere pronto entro due anni (lo consentirà la crisi economica e il cinismo dell’economia finanziaria?)
Pierre-Franck Chevet, presidente dell’Authority sulla Sicurezza Nucleare in Francia (intervista rilasciata oggi a Le Monde) ci avverte: “Un incidente grave come Chernobyl o Fukushima non si può escludere in qualsiasi parte del mondo, compresa l’Europa, anche se facciamo di tutto per impedirlo”.

A tutt’oggi esistono 430 impianti e, sulla base di questi numeri, gli esperti evidenziano il rischio di 1 incidente ogni 24 anni e la conseguente necessità di risorse per garantire i controlli di sicurezza.

Missile nucleare di terra Usa
Missile nucleare di terra Usa

Sempre sul nucleare, questa volta militare, un forte segnale di allarme ci viene dalla terza Conferenza Mondiale sulle Conseguenze Umanitarie delle Armi
Nucleari (Vienna, dicembre 2014), ci è stato ampiamente dimostrato che “E’ un errore pensare che non si possa arrivare addirittura a una guerra nucleare, per errore, follia o comando”. A Vienna 44Paesi si sono impegnati per un Trattato di Interdizione delle Armi Nucleari. Così si è arrivati all’Open Ended Working Group di Ginevra: un gruppo di lavoro aperto a tutti gli Stati ma anche al contributo attivo della società civile internazionale, per stendere il testo che verrà presentato all’Assemblea delle Nazioni Uniti il prossimo settembre.

Proteggiamoci dalla follia del nucleare!

nucleareUn buon esempio il popolo italiano lo ha dato col referendum del 1987 dicendo NO al nucleare civile. (Rimane il problema dello smaltimento delle scorie radioattive stoccate a Trino Vercellese). Ora occorre dare il buon esempio anche col nostro NO al nucleare militare a partire da quello presente sul nostro territorio.

Chiediamo a Renzi e Pinotti di liberare l’Italia dalle 70 bombe nucleari B61 stoccate dagli USA nelle basi di Ghedi e Aviano (molte di loro presto sostituite dagli USA con le più micidiali B61-12 da caricare sugli F35 rimodernati).

Questa sì che sarebbe un’ottima occasione per il nostro Capo del Governo di dimostrare al mondo di essere realmente sensibile ai nostri nipoti e al futuro. E per la Ministra della difesa Pinotti, questa sarebbe una grande opportunità per dimostrare che le Donne sanno essere autenticamente per la Vita, contro ogni forma di violenza, promotrici di una politica che pensa alla sicurezza di tutti gli esseri umani e della loro unica casa comune: la Terra. Dunque Renzi e Pinotti ci difendano dalla minaccia più seria per l’umanità: la minaccia nucleare.

Rivendichiamo il nostro diritto ad essere ascoltati. Purtroppo c’è una troppo diffusa indifferenza/apatia rispetto al pericolo nucleare. Forse ci può aiutare a comprenderne le radici e a debellarla, l’intervista alla psicanalista francese Maddalena Caspani Mosca (dicembre 2014) che ci spiega il complesso meccanismo mentale messo in atto di fronte a un pericolo così catastrofico. In una seconda intervista allo scienziato Luigi Mosca che si porrà un altro importante interrogativo.

Guardate la video-clip.

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