AAMPS, né col M5S né col PD ma, con i lavoratori per i rifiuti zero
16dicembre 2015 da Monica Pecori e Maurizio Marchi, Medicina Democratica
Sui lavoratori AAMPS, l’azienda dei rifiuti di Livorno interamente del Comune, si addensano minacce che non meritano. I problemi derivano da decenni , compresi gli ultimi due anni, di politiche scellerate a suon di evasione TIA e TARI tollerata.
Manager fasulli, revisori dei conti inascoltati, incenerimento che non funziona ed inquina, scarsa raccolta differenziata (dichiarata al 45%, ma non ne siamo convinti), il “porta a porta” che non decolla, interessi predatori delle banche, una discarica che trabocca ed altre tragedie.
Il più grande “evasore” è il comune a 5 stelle, che deve ad AAMPS ben 9 milioni di euro, che da soli rimetterebbero l’azienda in carreggiata, e i lavoratori al sicuro.
Invece il sindaco Nogarin, forse per decisioni prese fuori da Livorno e per propaganda, in vista delle elezioni comunali in grandi città (Milano, Roma, Napoli, ecc) si ostina ad avanzare il “concordato”, mettendo in mano al giudice decisioni e risanamento che invece fanno carico alla politica.
La posizione presunta “dura” di Nogarin è ben spendibile su altre piazze ….
Ma che cosa potrà mai dire e fare il giudice, se non far marciare al massimo l’inceneritore, magari potenziarlo, come d’altra parte suggerito perfino dal Vescovo, mentre per MD va chiuso per sempre, ed al suo posto avviare da subito una politica virtuosa di raccolta differenziata spinta e di riciclo ?
Su tutto incombe il conferimento di AAMPS nella maxi-azienda “Retiambiente spa”, da Massa a Piombino, fortemente voluta dal PD, sulla quale resta solo l’incertezza del socio privato tra ACEA, IREN o HERA, in pieno spregio del risultato referendario del giugno 2011 (fuori i privati dai servizi pubblici). Incertezza che si scioglierà, quando le varie correnti del PD si saranno messe d’accordo su quale di esse dovrà guadagnare sui rifiuti della costa toscana, e sul loro incenerimento incentivato dal governo.
Come sul trasporto locale toscano, assegnato all’impresa francese RATP per la modica cifra di 363,6 milioni di euro l’anno per 11 anni… Ma non solo. La nomina da parte di Nogarin di Aldo Iacomelli, un uomo cresciuto all’ombra di Prodi, il 1 aprile 2015 a Direttore generale di AAMPS è la premessa scritta (Atto del sindaco n. 29342 dell’1.4.15) dell’ingresso di AAMPS in Retiambiente, esattamente ciò che vuole il PD, anche se il sindaco venuto da Castiglioncello nega l’evidenza.
Ambienti vicini al gruppo consiliare 5 stelle affermano che almeno da giugno scorso la giunta aveva progettato la formula del concordato preventivo, senza informare neanche i gruppi consiliari fino al giorno precedente la seduta consiliare del 30/11 , e quindi la sottomissione a Retiambiente, alla sua politica industrialista e a filiera lunga ed incontrollabile.
La recente sparata del “concordato” davanti al giudice non è quindi un’improvvisata, ma una mossa propagandistica da lanciare ad effetto, sgrava il sindaco dalla brutta figura della sottomissione a Retiambiente e mette nelle mani del giudice la decisione, impopolare e contraria al referendum.
MD conta che la lotta dei lavoratori AAMPS, con la solidarietà della popolazione livornese, resista all’inglobamento e alla privatizzazione, che costeranno tagli ai posti di lavoro, diretti e dell’indotto, e una politica dei rifiuti più inceneritorista e meno attenta alla salute, quanto più attenta ai profitti privati.