Abitare è un diritto essenziale, che passa anche per le requisizioni

abitareLa situazione abitativa a Livorno ha assunto ormai un carattere, per usare un ossimoro, di ordinaria emergenza

abitare-229ottobre 2016 da #BuongiornoLivorno

Assistiamo alla negazione di un diritto sancito da documenti e patti internazionali di fondamentale importanza: di diritto alla casa (o all’abitazione, all’alloggio e altri sinonimi) si parla esplicitamente all’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, all’art. 11 della Icescr – Convenzione Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, all’art. 31 della Carta Sociale Europea.

La Costituzione della Repubblica italiana lo cita all’art. 47 e le sentenze della Consulta in merito sono innumerevoli.Insomma, è un diritto essenziale, di più: imprescindibile, il cui mancato esercizio comporta conseguenze sulla salute, fisica e psichica, della persona, che non godendolo vedrà intaccati molti altri diritti fondamentali (dalla salute all’istruzione), perdendo o vedendo duramente minacciata la propria stessa dignità.
Restando nell’ambito locale d’azione di una forza politica come BuongiornoLivorno, siamo convinti che il compito ineludibile di qualsiasi Amministrazione comunale consista nell’attuare tutte le misure possibili per attaccare il problema alla radice e iniziare a risolverlo (o, quantomeno, ad attenuarne progressivamente gli effetti disastrosi). È necessario un progetto serio e concreto che anteponga le necessità delle persone a quelle del profitto: l’azione di governo locale deve tendere al perseguimento del bene comune e della maggiore utilità sociale di ogni intervento.

A tale proposito nel luglio scorso il Consiglio comunale ha approvato una mozione (firmata da Marco Cannito di Città Diversa) che, preso atto dell’esistenza del Piano casa comunale, impegnava il Sindaco:

1. alla requisizione temporanea degli immobili vuoti e inutilizzati destinandoli per le emergenze abitative con motivazione di urgenza umanitaria;
2. laddove possibile a prevedere un’eventuale indennità di occupazione da parte degli ospitati;
3. il tutto secondo misure, modalità e tempistiche ritenute congrue.

In conseguenza di tale atto, sui media e sulle piattaforme social si scatenò una polemica largamente immotivata e ci fu addirittura chi, con grande cinismo, ipotizzò scenari apocalittici, paventando espropri ai danni di poveri pensionati indifesi e immaginando un Comune che, vampirizzando il futuro delle persone, si sarebbe appropriato indebitamente del frutto dei loro sacrifici.
Naturalmente (e purtroppo per tali profeti di sventura) la realtà si è incaricata di smentirli.

Una ricerca di Unione Inquilini ha portato a conoscenza della città che, nella sola zona centrale, ci sono almeno 15 alloggi, proprietà di Enti Previdenziali e sfitti da anni, che potrebbero rientrare a buon diritto tra quelli oggetto del dispositivo della mozione Cannito. Unione Inquilini propone di inserirli nel circuito del canone concordato, con relativa indennità di occupazione per i proprietari.

BuongiornoLivorno, dopo aver votato a favore della mozione Cannito, chiede dunque all’Amministrazione:

1. di attivarsi per censire tutti gli immobili nello stato di inutilizzo pluriennale di proprietà di Enti, Fondazioni, Assicurazioni etc;
2. di interagire con i Proprietari affinché li mettano a disposizione per le necessità pubbliche e, nel caso non ci sia una risposta positiva, di requisirli ai sensi della mozione approvata;
3. di ricercare con la Prefettura tutte le soluzioni possibili per disinnescare la bomba sociale che, stante la situazione di grave crisi economica che non accenna a allentare la morsa, nonostante le tranquillizzanti dichiarazioni del Governo nazionale, rischia di esplodere.

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