30 novembre 2016 da Lucia Zambelli
Aids, nella giornata mondiale, che si celebra domani, giovedì 1° dicembre, la Toscana rende noti i dati su Hiv e Aids (comunicati dall’Ars, l’Agenzia regionale di sanità). E illustra le iniziative di prevenzione messe in atto per informare i giovani sul rischio di trasmissione della malattia e sensibilizzarli su una sessualità consapevole.
“I dati sui comportamenti sessuali dei ragazzi tra i 14 e i 19anni confermano il calo preoccupante nell’utilizzo del profilattico, commenta l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. Molti ragazzi non hanno la percezione del rischio e trascurano di proteggersi. Per questo come Regione abbiamo indirizzato le nostre iniziative soprattutto verso i giovani, per promuovere una sessualità responsabile e invitarli a non abbassare la guardia. Abbiamo creato una App, che quest’anno ha avuto 2.000 download, e 40 sale cinematografiche toscane proietteranno filmati sul tema”.
Aids: i numeri in Toscana
Al 31 dicembre 2015 in Toscana le persone malate di Aids viventi sono 1.962. L’andamento dei casi di Aids nella nostra regione è analogo a quello nazionale: dal 1995 (in cui i casi erano 367) si registra una progressiva diminuzione, che si è assestata negli ultimi anni intorno a 80-90 casi l’anno. Le nuove diagnosi in Toscana nel 2015 sono state 87. L’incidenza è maggiore tra i maschi: nel 2015 il rapporto maschi/femmine è quasi di 6 ad 1. Il tasso di incidenza è di 2,0 per 100.000 residenti.
Hiv: i numeri in Toscana
In 7 anni di sorveglianza delle nuove infezioni di Hiv (di cui si occupa l’Ars) sono state notificate in Toscana 2.064 nuove diagnosi. Nel 2015 sia il numero delle nuove diagnosi che il tasso di incidenza sembrano in leggera diminuzione in Toscana, così come in Italia: 253 nuove diagnosi con un tasso di notifica di 6,7 per 100.000 residenti, il più basso dell’intero periodo di sorveglianza. A livello nazionale la Toscana si colloca al quinto posto tra le regioni, preceduta da Emilia Romagna (6,8 per 100.000 residenti), Liguria (6,9 per 100.000 residenti), Lombardia (8,2) e Lazio (8,5).
Il 78,7% dei casi adulti segnalati in Toscana sono maschi. Si assiste negli anni ad un progressivo aumento dell’età mediana alla diagnosi che passa da 38anni del 2009 ai 41 del 2015. Le femmine continuano a mantenersi più giovani dei maschi alla diagnosi: nell’ultimo triennio il 47,8% delle donne scoprono la sieropositività tra i 20-39 anni, nelle età legate alla gravidanza. In entrambi i generi tuttavia la classe più frequente è quella degli over 50, con il 28,1% delle nuove diagnosi.
Modalità di trasmissione
La maggioranza delle infezioni da Hiv è attribuibile a rapporti sessuali non protetti che costituiscono nell’ultimo triennio il 90,1% di tutte le segnalazioni. I rapporti eterosessuali rappresentano la modalità di trasmissione nettamente più frequente per le donne (91,2%). Nei maschi il contagio è nel 53,8% dei casi omosessuale e nel 35,9% eterosessuale. La modalità di trasmissione eterosessuale è la modalità più frequente per gli ultra cinquantenni. Le persone che si sono infettate a causa dell’uso di droghe iniettive, sono intorno al 5%.
Terapia antiretrovirale e quadro clinico e immunologico
In Toscana il 61,9% dei pazienti Hiv-positivo viene sottoposto a terapia antiretrovirale entro 90 giorni dalla diagnosi di sieropositività. Tra i casi di Aids invece solo il 27,5% dei pazienti era stato sottoposto a terapia antiretrovirale pre-Aids. Da rilevare un preoccupante ritardo diagnostico: 1 caso di Hiv su 5 è già in Aids conclamato al momento della diagnosi di sieropositività, il 55,0% è Late Presenter (LP) ovvero si presenta alla prima diagnosi di sieropositività con un quadro immunologico già compromesso o con una patologia indicativa di Aids, senza differenze tra gli anni. I Late presenter sono più frequenti nei maschi, in persone con età più avanzata, tra gli stranieri e tra gli eterosessuali (63,1% vs 44,8% nei MSM = men who have sex with men). Questo dato testimonia una ridotta percezione del rischio tra gli eterosessuali, che eseguono il test quando c’è già il sospetto di una patologia Hiv-correlata.
Siamo di fronte a un abbassamento del livello di guardia, legato alla scarsa conoscenza del problema e dei comportamenti a rischio. La conseguenza: una diffusione anche inconsapevole dell’infezione e un ritardo nell’accesso alle cure. Iniziare la terapia antiretrovirale precocemente è un vantaggio sia in termini di sopravvivenza che di qualità della vita.
Motivo di esecuzione del test Hiv
Il 52,6% dei pazienti effettua il test nel momento in cui vi è il sospetto di una patologia Hiv correlata o una sospetta Mts (Malattia a trasmissione sessuale) o un quadro clinico di infezione acuta e solo il 31,8% lo effettua spontaneamente per percezione di rischio, a confermare la bassa percezione del rischio. Nelle femmine oltre a queste due motivazioni, si aggiunge una quota importante di donne che ha eseguito il test durante un controllo ginecologico in gravidanza (10,8%). Scoprire la sieropositività in gravidanza permette non solo di iniziare la terapia precocemente e di salvaguardare quindi la salute della donna, ma consente anche di prevenire la trasmissione del virus al bambino, come è testimoniato dall’abbattimento nel nostro paese del tasso di incidenza di infezione neonatale. Nell’intero periodo di sorveglianza i casi pediatrici sono stati 5. Nessun caso è stato segnalato nel 2015.
Si conferma come per gli scorsi anni, per gli uomini omosessuali una maggior percezione del rischio rispetto agli eterosessuali, effettuando il test spontaneamente per percezione del rischio nel 48,6% dei casi (19,9% negli etero).
I comportamenti sessuali dei ragazzi
I dati sui comportamenti sessuali dei ragazzi tra i 14 e il 19 anni confermano il calo preoccupante nell’utilizzo del profilattico: dal 65% del 2008 si è passati al 56.3% del 2015 (studio Edit 2015, a cura dell’Agenzia Regionale di Sanità). Ciò dimostra come tra i giovanissimi sia piuttosto bassa la percezione del rischio dovuto alla trasmissione delle malattie sessuali e del ruolo, prima di tutto protettivo e poi anticoncezionale del preservativo. Il mondo giovanile è quello per il quale la Regione Toscana si è maggiormente impegnata per sviluppare una cultura dell’affettività e della sessualità consapevole sostenendo programmi di sensibilizzazione in ambito scolastico e non solo.
La App I Love-Safe Sex
Per rendere più efficace e partecipati questi programmi, da alcuni anni gli operatori del Sistema Sanitario Toscano possono avvalersi di uno strumento creato nel 2014 da Regione Toscana con la collaborazione di Fondazione Sistema Toscana e la struttura di Promozione della salute della ex- Azienda Usl 4 di Prato. Si tratta di una applicazione intitolata I LOVE – SAFE SEX- tutto quello che devi sapere sul sesso …e che non osi chiedere, scaricabile su Android e iOS e reperibile nel sito della Regione Toscana alla pagina dedicata e nella sezione “Open Toscana”.
L’obiettivo principale è quello di promuovere una sessualità responsabile e protetta: attraverso l’utilizzo di un linguaggio semplice e diretto, l’accesso a informazioni su un tema di cui si parla poco diventa facile e veloce. L’applicazione offre infatti informazioni accreditate e complete sulle malattie sessualmente trasmesse, sulle modalità di trasmissione, i sintomi e la cura. E’ inoltre disponibile un elenco completo ed aggiornato dei centri prelievo a cui rivolgersi per fare il test Hiv in forma anonima e gratuita. Anche per questo anno i risultati sono ottimi: quasi 2.000 sono stati i download della app.
In questi giorni inoltre, nell’ambito delle iniziative legate al 1° dicembre, giornata mondiale contro l’Aids, si sta svolgendo una campagna di sensibilizzazione su Hiv e Aids attraverso il circuito Agis Toscana: dal 25novembre tutti i giorni per due settimane, prima della proiezione dei film programmati nelle 40 sale cinematografiche aderenti al circuito Fice Toscana, vengono trasmessi tre filmati della durata massima di 3minuti selezionati nell’ambito del video contest intitolato “Se hai la testa fai il test” e a seguire alcune slides che invitano a scaricare la app. L’iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, sfrutta il canale cinematografico per veicolare messaggi rivolti al cittadino e ha il grande vantaggio di raggiungere più target di popolazione attraverso un intrattenimento intelligente ed immediato.