Un percorso affascinante alla scoperta di una fortificazione militare tra storia e bellezza del paesaggio
1aprile 2016 di Patrizia Russo
Grazie all’Associazione Déi Camminanti che da 4 anni organizza la “Festa Déi Camminanti” che con escursioni, viaggi a piedi, lezioni in cammino, libri, arte e convivialità intende promuovere la disponibilità a sperimentarsi nella Natura e nelle Relazioni Sociali allo scopo di ricercare Armonia, Lentezza, Bellezza, BenStare.
Quest’anno la Festa Déi Camminanti si è svolta dal 25 al 28 marzo e ha visto in 4 giorni l’organizzazione di 70 eventi nei territori compresi tra Lucca, Altopascio, Fucecchio, Pontedera, Pisa e Livorno. Una grande area che trova il suo fulcro sul versante sud-est del Monte Pisano costituito da Capannori, Buti, Bientina, Calcinaia, Cascina, Calci e San Giuliano Terme. Gli eventi proposti sono stati essenzialmente camminate e percorsi legati al BenStare. Di cammini ne sono stati organizzati tanti e per tutti i gusti e le età: cammini di pochi passi, cammini lunghi due giorni, cammini all’alba e al tramonto, cammini con e per i bambini, cammini alla scoperta del miele, delle erbe e della Rocca della Verruca.
L’itinerario per arrivare alla Rocca della Verruca, con partenza da Vicopisano, è un percorso vario, ad anello, medio-facile perché prevede alcuni tratti un po’ impegnativi, ma fattibile anche da chi non è esperto di trekking. Ha una durata di 13 km circa ed è percorribile in 4 ore di cammino effettiv
o con un dislivello tot: +/-550m. Oltre ad essere molto bello, percorrerlo può essere l’occasione per passare una giornata all’aperto alla scoperta di luoghi storici vicini, ma a volte sconosciuti o peggio ancora dimenticati.
In occasione della Festa Déi Camminanti il gruppo partecipante è stata accompagnato nel percorso da una guida ambientale escursionista, Matteo Zamboni, molto competente oltre che gran appassionato del proprio lavoro, che oltre ad aver illustrato la storia e le leggende legate al luogo ha anche fornito, ai camminatori, indic
azioni sulla vegetazione incontrata lungo la strada.
Un cammino a volte semplice, a volte più impegnativo che culmina con un passaggio fatto di scaloni scavati nella roccia tra i boschi dei Monti Pisani ha portato i partecipanti fin dentro la Rocca della Verruca. Varcata la soglia dall’originale porta d’ingresso di questa antica struttura di cui oggi, purtroppo, rimane ben poco, è stato come fare qualche passo nella storia, immedesimandosi nei soldati che la abitavano, rievocando scontri e assedi e le epiche battaglie tra Pisa e Firenze.
La Rocca, o meglio quello che ne rimane, è una struttura in pietra costruita intorno al 1200 su una preesistente fortificazione risalente a prima dell’anno mille. Il nome “verruca” viene dalla roccia con cui è stata costruita che si chiama, appunto, pietra verrucana.
La Fortezza fu costruita come fortificazione militare sulla sommità del Monte Verruca, perché da questa posizione i Pisani potevano monitorare un vastissimo territorio e controllare il traffico fluviale sull’Arno. La Rocca aveva un’importanza cruciale per la Repubblica Pisana, perennemente in guerra con Firenze e rappresentava il nucleo di un sistema di fortificazioni localizzate sul territorio circostante, costituito da altre rocche e torri tra cui i castelli di Caprona, Vicopisano e Buti che potevan
o comunicare tra loro con segnali visivi quali fumo, bandiere e altri messaggi in codice.
Come tutte le roccaforti ha un passato glorioso e ricco di eventi, infatti fu inespugnabile fino al 1404 quando cadde in mano ai Fiorentini. Fu riconquistata nel 1431 da Niccolò Piccinino, ma nel luglio dello stesso anno i Fiorentini la riconquistarono e la possedettero fino al 1494 quando, grazie all’intervento di Carlo VIII i Pisani riacquistarono la libertà e rioccuparono tutte le fortezze, compresa la Verruca. Numerosi furono i tentativi da parte di Firenze di riconquistarla, ma la Verruca rimase presidio pisano fino al 1503 quando cadde sotto l’assalto delle truppe francesi. Fu in seguito definitivamente dismessa quando venne meno la sua posizione di frontiera e quindi la sua utilità difensiva.
La camminata si intitolava un Balcone sul Valdarno inferiore, non poteva essere scelto titolo più azzeccato, perché se la giornata è limpida dalla sommità della Rocca è possibile vedere un panorama sconfinato, dalle Apuane alle isole dell’arcipelago toscano, fino a Volterra includendo tutto il territorio circostante.