Il giorno 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, gli attivisti della lista ‘Potere al Popolo’ di alcuni centri della costa toscana, hanno raccolto l’invito nazionale a manifestare il proprio disappunto nei confronti delle aperture nei giorni festivi di alcuni negozi della grande distribuzione.
30dicembre 2017 da Francesca Pennati
Nella foto, volantinaggio a Piombino
La liberalizzazione del commercio come antidoto al calo dei consumi voluta da Berlusconi, Monti e il PD di Bersani ha fatto credere che fosse giusto lavorare 365 giorni l’anno. I consumi non sono chiaramente aumentati, ma si sono spalmati sui giorni festivi e questo perché molto spesso chi va a fare la spesa la domenica è perché è l’unico momento in cui può farlo, dovendo barcamenarsi tra più lavori, precarietà e flessibilità crescente. Chiaramente queste aperture h24 hanno causato la chiusura del piccolo commercio, impoverendo conseguentemente i centri delle nostre città con innumerevoli danni per il nostro territorio.
- La chiamano “liberalizzazione” ma la libertà è solo quella dei proprietari di tenere i centri commerciali aperti più a lungo, senza nuove assunzioni, senza pagare il lavoro notturno e tagliando il costo del lavoro per ora lavorata grazie alla flessibilità.
- In nome dei diritti dei lavoratori Livorno, Piombino e Grosseto si sono mobilitate consapevoli che sempre più spesso rinunciare alle festività, ricorrere allo straordinario, lavorare la notte, diventa sempre più una necessità per arrivare a fine mese. Contro un modello sociale che pone il profitto prima dell’essere umano vi invitiamo a boicottare i centri commerciali nei giorni festivi.