3novembre 2018 da Filctem-Cgil Livorno
In questi giorni si sta giustamente sempre più parlando dell’importanza di dar nuova vita industriale a aree oggi dismesse ma che un tempo erano fonte di lavoro e sviluppo.La chiusura delle ex Ceramiche Industriali è stato un altro duro colpo che la città non ha certo dimenticato
La Filctem-Cgil torna a ricordare il caso dello stabilimento in via Filzi della Ceramic Insulator Livorno (Cil). Oltre una trentina i posti di lavoro andati in fumo. Che fine hanno fatto questi lavoratori? Molti di essi sono alle prese con impieghi saltuari e precari, altri non riescono proprio a trovarlo un lavoro. In molti dunque non riescono a trovare una via d’uscita dal tunnel della disoccupazione. Attenzione, stiamo parlando di persone che nel corso degli anni hanno acquisito un’importante professionalità. Il territorio non può continuare a sprecare questo patrimonio di esperienze e competenze professionali. Incredibile che persone così competenti e qualificate non riescano a trovare uno sbocco occupazionale stabile.
“La situazione occupazionale cittadina è drammatica. Chiediamo perciò a gran voce alle istituzioni di fare tutto il possibile per favorire la reindustrializzazione dell’area di via Filzi così da creare nuove opportunità di lavoro. Si tratta di un’area privata, a destinazione d’uso industriale. Come abbiamo più volte detto all’amministrazione comunale ci auguriamo che quell’area non cambi destinazione d’uso perché a Livorno servono aziende che creino lavoro, non speculazioni. E’ però giunto il momento di ingranare la quarta per cercare di dare un futuro a quell’area. Non possiamo permetterci che essa muoia lentamente nel silenzio. La Filctem-Cgil chiama dunque ancora una volta in causa le istituzioni ma anche Confindustria, organizzazione che può dare un contributo importante per il rilanciare il territorio. Apriamo un tavolo, facciamo squadra. E’ in ballo il futuro di Livorno. La Filctem si mette a disposizione, come sempre. Bisogna però fare presto. Senza nuovo lavoro la città muore”.