Ballottaggi, Cascina (Pisa): da oggi feudo della Lega

lega nordA Cascina, secondo comune più importante della provincia di Pisa guidata da decenni dal centrosinistra, ha vinto la Lega. Una svolta epocale

20giugno 2016 di Beatrice Bardelli

Image and video hosting by TinyPicUn dato è certo. I cittadini e le cittadine di Cascina che hanno scelto al ballottaggio la “leonessa” di Cascina, al secolo la 29nne Susanna Ceccardi, sostenuta dal leghista superdoc Matteo Salvini, hanno deciso di dare una spallata al Pd ed ai suoi metodi verticocentrici di amministrare la vita del comune. Che negli ultimi cinque anni di gestione Antonelli (Alessio, sindaco uscente) ha registrato l’abbandono della Federazione della Sinistra che lo sosteneva anche con la figura di una assessora al bilancio partecipativo, Paola Baglini, che ha tentato il tutto e per tutto per garantire il costituzionale diritto dei cittadini alla partecipazione del governo del comune. Ma. senza riuscirci.

Susanna Ceccardi

Così, con lo scarto di una manciata di voti (8.897 contro 8.796), il popolo di Cascina ha deciso di scegliere lei, Susanna Ceccardi, come primo sindaco donna del Comune toscano per il suo temperamento di agguerrita leghista dalle idee chiare (Salvini dixit) su come trattare rom e migranti, risolvere i problemi della sicurezza ma…. E, qui sta la novità tutta toscana di questa giovane sindaca leghista. Che, ci dicono, ha un occhio particolare per le tematiche delle donne e delle pari opportunità ed è propensa ad attuare concretamente quell’apertura totale all’ascolto in diretta dei cittadini che i governi del PD (diciamolo e sottolineiamolo) non hanno mai garantito.

Un mix del tutto insolito, quindi, che coniuga istanze di destra con istanze di sinistra passando attraverso i metodi di democrazia (giornaliera) diretta inventati e praticati dal Movimento 5 Stelle.

“Dovevamo vincere noi” commenta Gianfranco Mannini, consigliere 5 Stelle al Comune di Pisa. “Non siamo stati capaci di trasmettere alla gente i nostri valori di una solida identità di sinistra” commenta l’ex assessore al Bilancio partecipativo, Paola Baglini, nominata nel 2011 dalla Federazione della Sinistra.

Per Mario Minuti, candidato sindaco per la lista “La sinistra e i Comunisti – Alternativa per Cascina” che aveva presentato un programma di governo sull’emergenza abitativa, le politiche assistenziali, la scuola, l’ambiente e le risorse idriche, la rottura con la giunta Antonelli era stata inevitabile perché aveva “tradito il voto popolare”. Oggi, alla notizia della vittoria della Ceccardi al ruolo di sindaco, reagisce in modo obiettivo e propositivo:

“La Ceccardi non è Salvini, esordisce Minuti, ma c’è il pericolo che Salvini voglia trasformare Cascina in un baluardo della Lega in Toscana per Imporsi in altri comuni. E questo noi lo contrasteremo con ogni mezzo anche perché sarà inevitabile che la giovane sindaco si rivolgerà al suo leader di partito per impostare una prima serie di azioni”.

Quali in particolare?

“Naturalmente contro i rom – continua Minuti – Se l’ex sindaco Antonelli aveva fatto sgomberare il campo di Titignano prima delle elezioni (per accattivarsi le simpatie dei più agguerriti? n.d.r.), lei, nuovo sindaco di Cascina, ha promesso che userà le ruspe. E questo per noi comunisti che difendiamo i diritti costituzionali di tutte e tutti è inaccettabile”

…a corollario di questo commento di Mario Minuti mi permetto di abbandonarmi ad un ricordo quando, giovane studentessa di lingua tedesca a Monaco di Baviera, ho assistito (incredula ed allibita) ad un’azione razzista contro un gruppo di italiani a cui, in Germania, (fine anni Sessanta) era proibito l’ingresso in certi locali “come ai cani”. Ho quindi assistito in diretta alla “cacciata a pedate nel culo” di un piccolo gruppo di tre operatori della Rai italiana che si erano macchiati di un delitto gravissimo: avere avvicinato in un locale di Schwabing quattro ragazze italiane (tra cui io) per fare amicizia. Provare per credere. Vedere un connazionale trattato come un cane e fatto uscire a pedate dal locale mi fece capire che il razzismo è una brutta bestia che può seminare odio inconsulto contro qualsiasi persona. A casaccio e senza l’onere della prova.

Oggi saranno i rom, domani potremo essere noi toscani. Dipenderà da chi avrà il potere di decidere. Bertolt Brecht insegna:

Image and video hosting by TinyPic“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.

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