Caduti del lavoro: Operaio Fs folgorato su un treno Frecciarossa in manutenzione

Image and video hosting by TinyPicL’infortunio mortale è avvenuto nella notte del 7agosto, nell’Impianto Manutenzione Corrente dei treni alta velocità ETR 500 e 1000 a Napoli Gianturco. Si allunga così il tragico elenco dei morti sul lavoro nel settore ferroviario.

08agosto 2016 da “ancora IN MARCIA!”

Vincenzo Viola, di 33 anni  è rimasto folgorato all’interno dell’officina mentre lavorava alla manutenzione di un pantografo. I disperati tentativi di salvarlo dalle fiamme che l’hanno carbonizzato sono risultati vani.

Non si conoscono ancora i dettagli della tragedia ma, siamo certi che tutte le lavorazioni intorni ai convogli alimentati ad alta tensione presentano un altissimo grado di rischio folgorazione, che non sempre viene tenuto nella debita considerazione.

Image and video hosting by TinyPicVincenzo era conosciuto dai compagni di lavoro come una persona consapevole e scrupolosa abituata a rispettare tutte le procedure.

D’altra parte per lavorare a contatto fisico con le parti alimentate ad alta tensione – a differenza di altre situazioni potenzialmente rischiose – non si può azzardare o sperare che non accada nulla: infatti, toccando un pantografo alimentato non vi è il ‘rischio’ di morire… ma la certezza assoluta di rimanere fulminati. Per questo riteniamo improbabile una distrazione o un’azzardata scorciatoia lavorativa ma riteniamo molto più credibile una gravissima lacuna organizzativa e tecnologica sulle quali auspichiamo l’Autorità giudiziaria effettui tempestivamente i necessari accertamenti, anche per prevenire nuove sciagure.

Le procedure che in teoria sono specificamente pensate per salvaguardare l’incolumità dei lavoratori, anche in caso di errori o distrazioni, si rivelano troppo spesso tragicamente insufficienti. A volte per cattive prassi, tollerate da chi ha la responsabilità della sicurezza, altre per l’accelerazione dei ritmi o per il clima di ‘produzione a tutti i costi’.

E’ solo di ieri, un altro preoccupante episodio accaduto con i ‘frecciarossa’ quando un convoglio ETR 1000 – treno di ultima generazione che viaggia a 300 Km/h – durante una manovra di preparazione nella stazione di Napoli Centrale per un malore del macchinista o un anomalia ai freni, ha urtato a bassa velocità il paraurti del binario 16. Nessun ferito e pochi danni ma un campanello d’allarme sull’intera ‘organizzazione’ della sicurezza nel più prestigioso settore di Trenitalia.

Seguiremo la vicenda dell’infortunio mortale di questa notte convinti che debba essere chiarito senza nessuna ombra l’accaduto, sia in merito possibili carenze organizzative e strumentali che ad eventuali responsabilità dell’intera piramide aziendale.

Assieme al dolore per la tragedia che colpisce un giovane lavoratore non possiamo fare a meno di riflettere sulle condizioni di lavoro cui tutti siamo sottoposti, anche nelle aziende che – sulla carta – si presentano come virtuose; i risultati positivi in termini di riduzione degli infortuni all’interno di Trenitalia, divulgati solo da pochi giorni, sono in parte stati ottenuti attraverso una aumento dei ‘mancati riconoscimenti’ da parte dell’INAIL e con una impennata delle sanzioni disciplinari ai lavoratori che denunciano l’infortunio.

Purtroppo la cruda realtà ci dimostra che convegni, slide e comunicati stampa non bastano a salvaguardare le vita di chi lavora. Evidentemente sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, anche in quelli ‘blasonati’, come i treni Frecciarossa di Trenitalia, c’è ancora molto, ma molto da fare.

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