Camere di Commercio e controRiforma: “si inizano a contare i primi danni”

29dicembre 2015 da Roberta Colmbini, Cobas CCIAA di Pisa

Riforma delle Camere di Commercio, riduzione del diritto annuale per le imprese iscritte, si cominciano a vedere i primi “risultati”:

  • Camere di Commercio.I dipendenti della Camera di Commercio di Enna, sono senza stipendio da novembre e per altre Camere si prospetta la stessa fine nel 2016/2017, quando il taglio del diritto annuale salirà al 50%
  • I lavoratori precari del sistema sono senza rinnovo contrattuale. Un esempio per tutti il caso di questi giorni della Camera di Commercio di Firenze che per la somministrazione del “servizio rilascio digitali” (smart-card) si avvale – o meglio si avvaleva – di una convenzione con IC Outsourcing (società comunque riconducibile al sistema camerale); con il taglio del diritto annuale, che rappresenta una riduzione sostanziosa delle entrate (per il 2016 del 40%, fino al 50% nel 2017), si sceglie di recedere anticipatamente dalla convenzione con il risultato che dal 1^ febbraio 2016 5 lavoratori saranno licenziati. Intanto proprio oggi – con lo sciopero in atto fino al 31/12 e con gli stessi sostituiti all’improvviso (tanto per tamponare) – alle 11.15 c’erano ben 40 utenti in attesa. Se questo è il risparmio di Renzi!

camera di commercio delegazione-a-romaA fronte di un risparmio per un’ impresa individuale di appena 5euro mensili, si mettono a rischio occupazionale 2.500 lavoratori oltre a tutti gli iterinali e i precari, si produce un effetto recessivo quantificato in 2.5mld di euro, si perdono 400milioni di euro di risorse “vive” sul territorio e – vedi il caso odierno di Firenze – si offrono servizi scadenti.

E’ una riforma “malata” già nella sua genesi. Non si può riformare con i classici tagli lineari (cambiano i governi, ma non cambiano le politiche economiche). Ci rivolgiamo ai cittadini e agli imprenditori per dire che  è arrivato il tempo di dire basta a questi inganni.

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