Le RSU SOL Piombino esprimono la loro solidarietà ai lavoratori, alle lavoratrici, a tutti i partecipanti del Camping CIG, che si tiene da lunedì 14 a venerdì 18 di fronte al nostro Stabilimento
17settembre 2015 da RSU SOL
Il diritto al lavoro dovrebbe essere tutelato dalla nostra Costituzione, la più bella del mondo. Ed invece rischiamo che l’articolo 1 sia modificato in “L’italia è una repubblica democratica fondata sugli ammortizzatori sociali”, anziché sul lavoro.
Cogliamo l’occasione anche per ringraziare molti di voi per il supporto dato alle nostre lotte nei mesi scorsi e che erano presenti quando siamo saliti sul tetto della nostra azienda per veder riconosciuto un diritto che era frutto di un accordo, ma che la sciagurata riforma del Jobs Act ha rischiato di cancellare.
Non ci siamo arresi, ci siamo mossi con i mezzi che potevamo mettere in campo. E questo grazie anche alla vostra partecipazione, unita a quella di alcuni partiti politici, confederazioni sindacali (una sola, a dire il vero), associazioni studentesche e singoli cittadini.
I tempi sono cambiati, è vero. Ma sono cambiate soprattutto le persone.
Una volta lottavamo (questo ci dicevano i nostri genitori) per gli aumenti salariali mentre oggi, purtroppo, consideriamo una vittoria il solo fatto di vedere riconosciuta la Cassa Integrazione. Elemento importante, certo, ma che rappresenta comunque una soluzione temporanea.
Ed è per questo che la “vostra” lotta di questa settimana è al tempo stesso la lotta di tanti lavoratori e lavoratrici, di tanti studenti che hanno diritto ad un futuro dignitoso, di tante famiglie che devono mandare i loro figli a scuola. Non solo la scuola a livello di istruzione e studio, ma anche la scuola di calcio, di atletica, di musica, di danza ed altro ancora.
Perché i bambini hanno bisogno di socializzare, di parlare, di solidarizzare e non di crescere in un mondo di avversità, in un mondo di egoismo. Perché quei bambini e quelle famiglie hanno bisogno ed hanno il diritto di vivere con dignità e non in un mondo dove si vuole mettere i più deboli contro i più deboli: perchè quando le classi sociali più deboli si trovano a combattere l’una contro l’altra, allora purtroppo siamo di fronte al capolavoro delle classi dominanti.
Non dimenticate mai infatti che la lotta di classe non è finita. Esiste, è viva, miete continuamente vittime: per ora, purtroppo, la stanno vincendo i padroni. Sta a noi, alla classe lavoratrice, invertire questa tendenza. Un ringraziamento, infine, per lo striscione che recita “LAVORO E DIGNITA’ ANCHE PER L’INDOTTO”. Finora, infatti, in pochi hanno sentito la necessità di ricordare l’indotto, come se i lavoratori che ne fanno parte avessero meno diritti.
Gli scenari purtroppo ancora incerti che si presentano davanti a noi, anche per quanto riguarda l’azienda in cui lavoriamo, fanno presagire che ci rivedremo presto, su questa rotatoria, in queste piazze, su queste strade: anzi, sulla strada della solidarietà tra lavoratori. L’arma più importante che abbiamo.