Capita spesso di scoprire il burrone solo quando ci caschiamo dentro e quando il Padrone decide di durare un giorno di più dell’operaio.

Ieri i dipendenti Cooplat, oggi il ritorno dei lavoratori della Trw in Presidio davanti alla Prefettura di Livorno, mentre le RSU, Meini, Sartori, Bartolucci e Villano hanno incontrato il Prefetto.

05novembre 2015 di Silvio Lami

trw3Ormai una i porta girevole, un passaggio obbligato nella stanza delle Istituzioni locali che continuano ad  incensare speranze, a fronte di una politica ormai disarmata contro lo strapotere delle istituzioni vere, quelle che contano e cioè le lobby finanziare e speculative, quelle che i cittadini non possono individuare e che non possono votare,  ma che hanno, ormai, il potere di decidere delle sorti di un intero Paese.

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Come alla multinazionale della Ast aTerni, anche la TRW di Livorno,  ha deciso in modo unilaterale e ricattatorio, di non pagare ai dipendenti le somme riferite e spettanti del monte ore e dalle ferie non godute negli anni precedenti, in una situazione in cui l’ultimo stipendio percepito risale al sedici di ottobre. Ovviamente l’obbiettivo, sfruttando una situazione economica difficilmente sostenibile, è quello di togliere anche l’ultima boccata di ossigeno residua alla resistenza di chi, ancora, ci prova a salvare questo sito produttivo.

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Ma a differenza di Terni, a Livorno è stato dato un segnale di buona disponibilità, con la decisione di rientrare in fabbrica, in vista dell’incontro del vice ministro Claudio De Vincenti con il board della multinazionale americana. Tuttavia l’Azienda ha cercato di sfruttare questa buona disponibilità, per cercare di far uscire i camion con le lavorazioni già pronto in giacenza e in magazzino, senza però il rientro di materie prime e nuove commesse, come segnale di ripresa della produzione. In sostanza, una situazione apparentemente tutta paradossale in cui, da una parte non si pagano le spettanze per contrastare lo sciopero, dall’altra se i dipendenti rientrano non trovano commesse di lavoro: http://www.pisorno.it/trw-livorno-prove-tecniche-di-riprendere-la-produzione-tanta-la-sopportazione-e-troppi-gli-interrogativi-a-cui-ancora-non-e-data-risposta/

trw9Ancora nessun segnale o notizie da Roma, sulla disponibilità di un incontro con gli americani, ma se in Italia si piange, in Germania non si ride. A Francoforte si è svolto un incontro del Comitato aziendale europeo (CES), dei sindacati dei vari stabilimenti Trw  in Europa, a cui hanno partecipato: Brusadin, Moamed e il segretario territoriale Simone Puppo. Dove sembrano essere emerse concrete preoccupazioni sul fatto che tutte le fabbriche siano a rischio di estenalizzazione, con le produzioni a destinazioni in Europa dell’Est o addirittura in Cina.

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