Capodanno a Roma: l’improvvida azione dei Vigili Urbani, la campagna per licenziamento facile, privatizzazioni e la mediocre politica governativa

nataleRisulta del tutto evidente che l’improvvida azione dei vigili romani, dove in 600 si sono resi indisponibili per malattia o donazione sangue, è stata come il cacio sui maccheroni, da parte governativa, per utilizzare e strumentalizzare ai propri fini l’accadimento.

5gennaio 2015 da Cobas Pubblico Impiego

Jobs ActNei giorni successivi a Natale la coalizione di Governo (Sacconi, Ichino..) hanno più volte proposto la estensione del al P.I. e Renzi ha solo guadagnato tempo, rinviando la decisione a febbraio (Riordino della P.A.) quando decideranno l’ennesimo pacchetto di norme contro il lavoro pubblico. Allo stesso tempo, nella contrattazione decentrata degli enti locali, stanno passando a raggi x il salario accessorio al fine di ridurre il costo del personale.

In questi anni, è innegabile che le politiche securitarie abbiano trasformato i vigili in una sorta di copro omnibus costruendo progetti incentivanti per accrescere la flessibilità oraria e l’ impiego a 360 gradi della Polizia Municipale. In questo contesto la PM ha spesso beneficiato di un trattamento di favore con le Amministrazioni Locali che, scavalcando ogni contrattazione sindacale, degna di questo nome, hanno destinto quote di salario accessorio cospicue alla PM, spesso a svantaggio di tecnici, amministrativi ed educatrici, sulle quali incombe la minaccia continua delle privatizzazioni ed un uso improprio del contratto a tempo determinato.

crisiDa alcune statistiche, si evince che i\le dipendenti della Pubblica amministrazione si ammalano tanto e quanto i lavoratori del privato anzi, perfino meno negli enti locali e nella sanità (dove il rischio di contrarre qualche malattia è pressoché quotidiano) ma, nonostante l’evidenza dei fatti, si è passati dal pesante attacco mediatico del dipendente pubblico fannullone, al pubblico: assenteista, corrotto e malato cronico.

Risulta evidente che la regia di questa operazione sta dietro chi ha l’interesse di assestare il colpo definitivo ai diritti dei pubblici dipendenti, estendendo loro il jobs act e applicando tagli salariali (ricordiamo che il salario accessorio viene vincolato alla valutazione dei dirigenti e distribuito in parti diseguali e a discrezionali).

Conti alla mano, il dipendente pubblico ha perso oltre 6 mila euro in sei anni di blocco contrattuale ma, ci perderà ancora di più se pensiamo ai mancati scatti di carriera, ai contributi previdenziali più leggeri, a un salario accessorio ridotto ai minimi termini con le continue intrusioni della Corte dei conti e del MEF, nella contrattazione sindacale.

Chi oggi invoca la legalità sta perseguendo in realtà un obiettivo ben diverso, in quanto, come vuole la UE, la P.A. deve essere al servizio dell’Impresa Privata, quanto ai servizi, eccetto quelli inalienabili (per ora), saranno sempre più oggetto di esternalizzazioni, privatizzazioni e liberalizzazioni. Questa campagna per il licenziamento facile e per le privatizzazioni, ha anche la funzione di distrazione di massa per nascondere i problemi veri, garantire l’immeritato consenso ad una mediocre e parziale politica governativa.

Step-Bilancio-di-Competenze-AmbireI vari governi e i loro sostenitori confindustriali da sempre considerano il pubblico impiego un soggetto concorrente ai loro affari, al massimo un luogo da utilizzare per le clientele, dove sistemare amici e parenti, oppure la cassaforte alla quale, lecitamente o meno, attingere per spartirsi appalti, convenzioni e mazzette a spese dei cittadini, in particolare dei lavoratori che, al solito, sono quelli che pagano per tutto e per tutti. Mentre si cerca di eccitare l’opinione pubblica, politici, alti dirigenti della burocrazia, imprenditori, e banchieri (o loro dipendenti), che al giorno d’oggi sono quasi sempre la stessa cosa, si spartiscono allegramente la torta, socializzando le perdite e privatizzando i profitti.

ticket_sanitariDestrutturando il pubblico impiego, verranno meno anche molti diritti sociali essenziali quali: salute, istruzione, mobilità, sicurezza e tutto quello che si riferisce alla gestione del bene comune. Annichilito progressivamente l’erogatore, tutto sarà consegnato al “mercato” e con i diritti anche le nostre vite, la nostra dignità, il nostro futuro e quelle dei nostri figli.

 A nessuno viene in mente che il pubblico impiego vede in larga parte:

– negato il diritto di sciopero

– da 10 anni non un euro in più nelle buste paga e il cui potere d’acquisto è crollato

– il settore è stato decontrattualizzato con la volontà di gestirne l’agonia in forme autoritarie e disciplinari

– le parti appetibili sono state progressivamente dilaniate e regalate (ricordiamo che erano pubbliche cioè proprietà di tutti noi) al “mercato” degli amici e amici degli amici dei politici/imprenditori/banchieri

– le continue riorganizzazioni fatte non per renderlo più efficiente, ma per impedirne la corretta erogazione dei servizi e quanto veniva offerto ai cittadini, è oggi volutamente reso incerto, di difficile accessibilità, di minore qualità?

Guardate lo stato della Sanità Pubblica, della scuola, dell’università, del trasporto pubblico, dei servizi ai cittadini … qualcuno pensa seriamente che il degrado dipenda dall’opera di qualche “fannullone”?

polizia municipalePer questo occorre fare attenzione a non perdere di vista gli interessi in campo. Il blocco dei contratti e della contrattazione, insieme allo smantellamento del pubblico sono il risultato dei dettami europei al governo Renzi, che si erge a moralizzatore di una politica corrotta, sostenuta dall’interesse di pochi e dal coinvolgimento solo di ristrette minoranze sul modello americano (dove vota il 40% degli aventi diritto e dove il sindacato è da decenni ridotto all’impotenza).

In questo ultimo 20ennio è stata annullata ogni seria contrattazione sindacale e i risultati sono quelli che vediamo, l’attacco al pubblico è la tappa ideologicamente obbligata per ridurci tutti\e al silenzio.

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