Casi Seatrag e F.lli Elia, lo smottamento economico dove Livorno perde costantemente pezzi di lavoro. Il comunicato di Rifondazione e videointrevista a Gucciardi FILP CGIL

trw gazeboSe nell’immaginario collettivo, anche grazie all’enfatizzazione di alcuni politici, può sembrare che a Livorno si stia uscendo dalla crisi grazie all’accordo di programma fra Governo, Regione, Enti ed istituzioni locali, sarà bene ritornare coni i piedi per terra e prendere atto che le molte vertenze aperte, vecchie e nuove, ci dicono come non ci sia ad oggi un argine a questo smottamento economico e sociale nel quale quotidianamente perdiamo costantemente pezzi di lavoro.

19 0tt0bre 2015 di Francesco Renda, Segretario Partito della Rifondazione Comunista, Livorno

Seatrag F.lli EliaGli ultimi casi in ordine di tempo riguardano i lavoratori della Seatrag e quelli della F.lli Elia (due realtà con oltre 100 lavoratori).

portoIl caso Seatrag stride con i dati di aumento dei traffici ro-ro. Qui sono addirittura  i vertici dell’Autorità Portuale che hanno tentato di intestare la ”occupazione temporanea” da Seatrag a Grimaldi, con il rischio di peggiorare una situazione già pesante per quei lavoratori, le cui condizioni salariali e normative non sono certo da prendere come esempio per chi guarda al “good job” (lavoro buono).

La proposta di stabilizzazione dell’area e dei lavoratori del Terminal Darsena Toscana va percorsa senza indugio.

Del resto basta  leggersi le statistiche degli anni passati per accorgersi che maggiori quantità di ro-ro venivano operate in spazi più ridotti e con una minore disponibilità di accosti rispetto ad oggi. Di contro sono state ridotte le tariffe scaricando sui lavoratori questa azione di “price competiton” che ha tolto ricchezza del porto trasferendola ad altri soggetti.

Il caso della F.lli Elia, prima acquisita dal Fondo Clessidra e ora dalla società Bertani, pone anche un problema generale:

  • La mera esternalizzazione di servizi a tariffe sempre più basse di alcune attività di servizi può essere definita logistica?
  • Come è possibile conciliare l’alta qualità del servizio che esigono le case automobilistiche con questo tipo di organizzazione?
  • La F.lli Elia ha come obiettivo quello di massimizzare i profitti. Visto che il lavoro non gli manca, perché fare a meno di una struttura di lavoratori qualificati?

Di fatto L’AD di F.lli Elia sta ponendo sotto ricatto un territorio: “O si accettano le nostre condizioni o noi trasferiamo l’attività in altro luogo”. Livorno deve rispondere a questa arroganza ideologica, a partire dall’ambito portuale dal quale la F.lli Elia riceve flussi importanti di auto. Le azioni messe in campo per superare la crisi risulterebbero vane se nelle scelte strategiche di prospettiva non scegliamo anche quale modello imprenditoriale vogliamo si insedi nella nostra area e, conseguentemente, quale ruolo deve avere il lavoro.

Che dire? Per adesso niente di nuovo sotto il sole e, a Livorno continua lo stato emergenziale. Il documento ELIA

Videointervista a Giuseppe Gucciardi della FILP CGIL di Livorno responsabile dipartimento logistiche Trasporto Merci

Giornata di sciopero nazionale di tutte le sedi dell’Azienda. Immagini da Livorno

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