Chiesa Valdese e famiglie Arcobaleno: “matrimonio, coppie e genitorialità”

25febbraio 2016 di Giovanna Pagani

Image and video hosting by TinyPic“Famiglie, matrimonio, coppie e  genitorialità” Se ne è parlato nella Tavola rotonda promossa dalla Chiesa Valdese di Livorno per affrontare le problematiche relative ai diritti di libertà

  • Image and video hosting by TinyPic“Un tema molto caro ai Valdesi che, dopo secoli di discriminazione, finalmente ottennero il riconoscimento dei diritti civili e politici, inclusa la libertà di religione, nel lontano 17 febbraio 1848 (Carlo Alberto -Lettere Patenti)”. Con questo richiamo storico, Filippo Lamarca ha dato avvio alle relazioni.
  • La Pastora Letizia Tomassone è stata portavoce di una grande apertura alle coppie omoaffettive. Illustrando il documento elaborato dall’apposita commissione delle Chiese Valdesi e Metodiste che verrà discusso nel prossimo Sinodo dell’agosto 2016, ha commentato il passaggio in cui si afferma “noi difendiamo i diritti di tutte le coppie che si costituiscono in una relazione di amore e di impegno alla solidarietà reciproca, e ribadiamo che siamo pronti a benedire queste unioni nel nome di un evangelo che è grazia e amore per tutte le creature di Dio”. Il principio di una società laica deve essere “non avere paura dei diritti”.
  • L’evoluzione della concezione morale della Chiesa Cattolica in relazione alla famiglia è stato il focus del contributo di Don Raffaello Schiavone, Parroco C.P. Tre Arcangeli. Problematiche di frontiera come quella delle coppie omosessuali e della gestazione surrogata ci pongono sfide nuove che vanno affrontate con grande onestà interiore, alla luce di un ampio confronto tra credenti e non credenti. Dunque uno specifico apporto per una giusta modalità di approccio e soluzione, potrà venire anche dagli scienziati che dai loro differenti ambiti di indagine potranno illuminare il giusto percorso da intraprendere per individuare leggi utili per il bene di tutti, Le Parole chiave devono essere misericordia, non giudicare, confronto interculturale, accettazione della diversità. E poi rapporto tra legge e coscienza.

Molto attesi gli interventi di due rappresentanti dell’Associazione Famiglie Arcobaleno: Mario Romani e Federica Tempora che hanno parlato delle loro rispettive esperienze di coppia omosessuale, ricorsa ad gestazione surrogata.

Hanno ricordato che in Europa chi accede al cosiddetto “utero in affitto” (termine comunque che sarebbe meglio non usare), sono le coppie etero. Esiste infatti il divieto di accesso a questa pratica per le coppie omosessuali, le quali devono andare in Usa o in Canada, se vogliono avere figli. “Senza un progetto di amore non può esistere una gestazione surrogata e questo include consapevolezza e rispetto delle parti”. Sono stati richiamati gli studi internazionali che basandosi solo su coppie omogenitoriali concludono che l’orientamento sessuale dei genitori non incide su quello dei figli. Tali studi sono contraddetti da altri due studi che però, a detta di Federica Tempora, sarebbero viziati dal fatto che analizzano coppie in cui l’esperienza è stata plurima, cioè ex-etero che poi hanno costruito una coppia omogenitoriale.
Numerosi gli interventi del pubblico a sostegno dei diritti delle coppie omogenitoriali e molto gradita la partecipazione della vice-Sindaco Stella Sorgente che ha portato i suoi saluti.

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