Cinema e arte: Van Gogh e Frida Kalho

Torna nelle sale  martedi 22 e mercoledi 23 maggio “Van Gogh – tra il grano e il cielo – La grande arte al cinema 2017/2018”

16maggio 2018 da Donatella Nesti

Frida Kahlo ONO arte ( Eva Alejandra Matiz and ‘The Leo Matiz Foundation’ )

Un tour cinematografico attraverso il lascito della più grande collezionista privata del pittore olandese: Helene Kroeller-Mueller (1869-1939), che ai primi del Novecento giunse ad acquistare quasi 300 suoi lavori, tra dipinti e disegni. La storia di questa passione sfociata in un’impressionante collezione d’arte è raccontata anche dalla mostra protagonista del film, “Van Gogh. Tra il grano e il cielo”, alla Basilica Palladiana di Vicenza fino all’8 aprile 2018, che raccoglie 40 dipinti e 85 disegni proventi dal Kroeller-Mueller Museum di Otterlo in Olanda, dove oggi è custodita l’eredità di Helene.

Valeria Bruni-Tedeschi racconta la parabola artistica e la storia della collezionista olandese che ai primi del Novecento, ammaliata da un viaggio tra Milano, Roma e Firenze, giunse ad acquistare quasi 300 suoi lavori, tra dipinti e disegni. Remo Anzovino firma la colonna sonora del film, diretto da Giovanni Piscaglia e scritto da Matteo Moneta con la consulenza scientifica e la partecipazione di Marco Goldin, curatore della mostra di Vicenza. Un’altra grande pittrice è divenuta célèbre e grazie anche ad un film di successo Frida del 2002 diretto da Julie Taymor, incentrato sulla sofferta vita privata di Frida Kahlo, interpretata da Salma Hayek.

La pellicola era un adattamento cinematografico del libro Frida: A Biography of Frida Kahlo di Hayden Herrera ma la mostra “Frida Kalho oltre il mito” al Mudec di Milano permette di conoscere il grande talento della pittrice messicana.

La mostra riunisce  in un’unica sede espositiva per la prima volta in Italia e dopo quindici anni dall’ultima volta tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo e con la partecipazione di autorevoli musei internazionali che hanno prestato alcuni dei capolavori dell’artista messicana mai visti nel nostro Paese.  La mostra, curata da Diego Sileo, intende andare oltre  la visione semplicistica della relazione tra la vita e l’opera dell’artista messicana, dimostrando che per un’analisi seria e approfondita della sua poetica è necessario spingersi al di là degli angusti limiti di una biografia e andare oltre quel mito consolidato e alimentato dalle mode degli ultimi decenni. L’appuntamento milanese evidenzia come Frida Kahlo nasconda ancora molti segreti e racconta – attraverso fonti e documenti inediti svelati nel 2007 dall’archivio ritrovato di Casa Azul (dimora dell’artista a Città del Messico) e da altri importanti archivi qui presenti per la prima volta con materiali sorprendenti e rivoluzionari (archivio di Isolda Kahlo, archivio di Miguel N. Lira, archivio di Alejandro Gomez Arias) – nuove chiavi di lettura della sua produzione.

Dalle indagini realizzate in Messico in prima persona dal curatore sono emersi alcuni temi e tematiche principali – come l’espressione della sofferenza vitale, la ricerca cosciente dell’Io, l’affermazione della “messicanità”, la sua leggendaria forma di resilienza – che permettono ai visitatori di percepire la coerenza profonda che esiste, molto più in là delle sue apparenti contraddizioni, nell’opera di Frida Kahlo. Gli stessi temi si riflettono  nel progetto d’allestimento della mostra, che si sviluppa – secondo un criterio analitico delle opere – attraverso quattro sezioni: DONNA, TERRA, POLITICA, DOLORE.

Nello stesso Museo  è visitabile   “Il sogno degli antenati” nato  da un progetto di ricerca sulle collezioni permanenti di area mesoamericana del MUDEC-Museo delle Culture di Milano.

L’esposizione, a cura di Davide Domenici e Carolina Orsini, si snoda sulle due lunghe vetrine ricurve che si affacciano sulla nuvola centrale del museo in perfetto dialogo con la mostra-evento “FRIDA KAHLO. Oltre il mito”. Si tratta di un articolato racconto fatto di oggetti archeologici ed etnografici messicani della collezione permanente del MUDEC, foto storiche e immagini di opere di Frida Kahlo, che mostra come il mondo indigeno e il passato precolombiano abbiano costituito elementi fondanti della pratica artistica dell’artista messicana. Sculture azteche, figurine fittili teotihuacane e ceramiche del Messico occidentale costituirono per Frida Kahlo un lessico al tempo stesso identitario ed estetico, un patrimonio di forme e significati che permise all’artista di esprimere quella messicanità che – come argomentato nella parallela mostra “Oltre il mito” – costituì uno dei temi portanti della sua opera pittorica e di quella vera e propria performance artistica che fu la sua vita.

infoline 025491(lun-ven10.00-17.00). Singoli: helpdesk@ticket24ore.it 

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