Commercio: 3 milioni di lavoratori senza diritti e con salari da fame

accordoConfcommercio e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs UIL hanno sottoscritto il nuovo contratto del commercio che siamo certi farà scuola rappresentando un modello da seguire per molti altri rinnovi contrattuali, quello del turismo per iniziare.

3maggio 2015 da Cobas Pisa

ccnl commercioIntanto  il ccnl commercio è tra i più importanti riguardando circa 3 milioni di lavoratori\trici ed è il primo rinnovo all’insegna del jobs act. Un contratto che non rivede le normative vigenti, per esempio quelle che obbligano al lavoro festivo, anzi un deciso passo indietro con il sostegno attivo della Cgil che rende ancora più’ insicuro, precario e ricattabile il lavoro senza circoscrivere il potere datoriale o la crescente iniziativa di esternalizzare alcuni reparti e lavorazioni a cooperative che pagheranno poco i loro dipendenti e rappresentano un affare per i grandi marchi.

coop protestaLe ripercussioni negative delle esternalizzazioni si avranno anche sulla contrattazione di secondo livello, le domeniche lavorative sono istituzionalizzate, viene introdotto un meccanismo sulla malattia che penalizzerà i lavoratori e le lavoratrici, infatti al terzo certificato  i primi 3 giorni saranno pagati solo al 66%, al quarto metà al 50%,  al quinto  senza retribuzione, eccezion fatta per le assenze superiori a 11 giorni.

confcommercioSi penalizzano le malattie brevi che negli ipermercati sono frequenti perché in luoghi chiusi la incidenza delle influenze è particolarmente alta Aumenta l’orario di lavoro settimanale, infatti non solo sono previste 44 ore settimanali per un massimo di 16 settimane (guarda caso le settimane di maggiore vendita) per consentire ai datori di lavoro di far recuperare le ore in più a proprio piacimento senza alcuna maggiorazione, senza pagare gli straordinari Anche gli aumenti sono irrisori, basti pensare che gli 85 euro medi lordi in media saranno suddivise in 5 tranches nell’arco di un triennio.

lidl1Di conseguenza il ccnl commercio accorda aumenti irrisori e incapaci di recuperare il potere di acquisto, si aumenta l’orario settimanale a costo zero l’orario diventa flessibile e la vita precaria si applica il jobs act, si istituiscono contratti part time di 8 ore settimanali, magari il fine settimana con un salario da fame

Il contratto a tempo determinato e a meno ore, diventerà il contratto di riferimento nel commercio e, tutto ciò sarà il modello da seguire per i prossimi rinnovi.

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