Con la cultura non si mangia… appunto: privatizzata l’istituzione comunale di Collesalvetti, Clara Schumann. Tra le lacrime di coccodrillo della politica

Collesalvetti Istituzione Comunale per la CulturaApprovata all’unanimità dal Consiglio comunale di Collesalvetti la privatizzazione della Istituzione Comunale per la Cultura CLARA SCHUMANN

2dicembre 2015 da Rifondazione Comunista, Collesalvetti

collesalvetti comuneMusica stonata a Collesalvetti, durante la seduta del Consiglio Comunale del 30.11.15, dove nessun gruppo politico si è sentito di votare contro la delibera che sancisce definitivamente lo scioglimento al 31.07.16, della Istituzione Schumann.

musicaQuando alcuni mesi fa, Rifondazione Comunista, disse che questa sarebbe stata la prima scelta drastica di privatizzazione dopo anni, ci fu risposto che l’amministrazione è obbligata dalle normative a intraprendere tale percorso. Tutto ciò è stato smentito ieri durante la discussione in Consiglio, ed è venuta fuori la vera motivazione della scelta dello scioglimento, ovvero quella economica. Una sola ed unica mera motivazione, cioè quella economica.

Una chiusura, una vera e propria privatizzazione accompagnata da grandi propositi ma senza alcuna sicurezza e garanzia per il futuro, tra mille lacrime di coccodrillo che hanno caratterizzato il dibattito, si sostiene e si percorre quel percorso di massima privatizzazione che a caduta arriva dall’attuale governo centrale, dal Presidente, mai eletto, Renzi in particolare.

Questa amministrazione assume sempre più le connotazioni “renziane” e di politica neoliberista e di destra.

Una scelta grave, da noi mai condivisa e che non avremmo mai votato per nessun motivo al mondo, nemmeno di fronte ad un obbligo normativo calato dall’alto, su cui la politica locale, un’Amministrazione, se ci crede veramente, ha l’obbligo di dire no e di opporsi anche a rischio di qualche ricorso o sanzione.
Ci sentiamo di ringraziare chi, fino ad oggi, ha garantito la gestione ed il funzionamento dell’Istituzione, in particolare gli insegnanti e il direttore artistico.
Scordiamoci la scuola di musica così come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi e soprattutto così come i nostri figli hanno potuto frequentarla grazie alla sua natura pubblica e senza scopi di lucro da parte di nessuno. Tutto questo dal prossimo luglio in poi non esisterà più, addio tariffe accessibili a tutti, addio programmazione che terrà conto di tutti, tutto questo sarà una incognita. Solo una questione sarà certa, ovvero che uno o più privati qualunque vinceranno la gara e sulla gestione della scuola qualcuno ci dovrà guadagnare, questa dovrà obbligatoriamente garantire utili per qualcuno, al contrario di ciò che è successo fino ad oggi.

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