Dal 1febbraio Museo Fattori e Biblioteca Labronica aperti (gratuitamente) ogni prima domenica del mese, con visite guidate

Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi”livorno villa mimbelli fattoriDa domenica 1 febbraio, così come per ogni prima domenica del mese,  il Comune lancia per il 2015 l’apertura gratuita sia al Museo “G. Fattori” di Villa Mimbelli che alla Biblioteca Labronica F.D.Guerrazzi di Villa Fabbricotti.

31gennaio 2015 da Comune di Liviorno

fattori museo1Due strutture culturali apriranno ulteriormente le porte alla città (per il museo la novità è l’ingresso gratuito, per la biblioteca l’apertura domenicale con visite) per far conoscere sempre di più i loro patrimoni artistici e librari, il loro funzionamento ed anche le iniziative temporanee che vengono organizzate al loro interno.

fattori museoIl Museo “ G.Fattori”, che da quest’anno sarà accompagnato dall’aforisma “Fattori Contemporaneo” proprio a sottolineare la sua apertura alla città, il suo dinamismo di luogo di studio, formazione e innovazione, domenica 1 febbraio sarà aperto gratuitamente in orario 10-13 e 16-19.
I visitatori avranno modo di vedere la collezione civica permanente, dislocata sui tre piani della Villa,  che conta le grandi tele di Giovanni Fattori e di altri esponenti della corrente dei Macchiaioli (Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Giovanni Boldini ed altri). Senza contare illustri post-macchiaioli come Eugenio Cecconi e Vittorio Corcos, nonché divisionisti come Benvenuto Benvenuti e Plinio Nomellini.

Si potrà inoltre visitare uno speciale allestimento di arte sacra a piano terra. Dal mese scorso infatti, sono state esposte tre tavole del XV secolo raffiguranti appunto immagini sacre. Si tratta della “Adorazione del Bambino” o “Madonna Dantesca” (tempera su tavola, metà secolo XV) del Maestro della Natività di Castello. L’opera di proprietà del FEC( Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni) in origine era collocata nella chiesa di San Giovanni e fu trasferita nei depositi del Museo proprio per motivi di sicurezza. Dopo il suo restauro da parte della Sovrintendenza , con un atto di comodato stipulato tra il Comune di Livorno e la Prefettura, organo decentrato del Ministero degli interni, è stata  collocata a tempo indeterminato presso il Museo per essere esposta al pubblico. In questo periodo la preziosa tavola è collocata accanto alla “Madonna col Bambino” (tempera su tavola a fondo oro, metà del XV secolo) di Alvaro di Pietro Pirez da Evora  e alla “Crocifissione” di Neri di Bicci .

livorno Guerrazzi bibliotecaLa, domenica 1 febbraio sarà aperta al pubblico alle ore 16. Fino al prossimo  giugno, ogni prima domenica del mese la Biblioteca proporrà come lo scorso anno visite guidate gratuite  organizzate dalla cooperativa Itinera. Il visitatore sarà accompagnato in un percorso storico sulla nascita della Biblioteca a Livorno, sul suo posseduto antico e moderno e sul funzionamento di oggi. La Biblioteca Labronica inserita nel Parco di Villa Fabbricotti, merita infatti una grande storia da raccontare.

Nata ufficialmente nel 1952 come biblioteca civica, ma inaugurata nella veste attuale nel giugno del 2003 dopo un importante intervento di restauro durato cinque anni, svolge  la duplice funzione di biblioteca conservativa oltre che di pubblica lettura. I suoi preziosi fondi, consultati da storici e professori spesso operanti fuori dai confini locali, testimoniano il lungo percorso evolutivo con cui la biblioteca si è formata e documentano la storia di Livorno e la storia d’Italia tutta, attraverso opere manoscritte, pubblicazioni a stampa, cartoline dell’epoca e fotografie per un totale di circa 140,000 pezzi. Tra i più importanti, si ricordano l’Encyclopedie di Diderot e D’Alembert, il Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, gli originali autografi delle Grazie di Ugo Foscolo, l’Autografoteca Bastogi, lettere e documenti manoscritti di Giacomo Leopardi, la collezione bibliografica e iconografica di Oreste Minutelli comprendente oltre 4000 stampe iconografiche che testimoniano la nascita e l’evoluzione di Livorno.

Domenica 1 febbraio  si potrà anche visitare, all’interno della Biblioteca, la mostra temporanea “ Ars in Fabula – Pagine d’arte: letteratura e libri nell’arte contemporanea” , in visione fino al 21 febbraio. Si tratta di una collettiva di 13 giovani artisti impegnati ad interpretare appunto il legame che esiste tra linguaggi diversi, tra quello  letterario e quello artistico. Espongono : Domenico Aquilino, Francesco Baronti, Enrico Bertelli, Diego Bisso, Paolo Ciriello, Libera Capezzone, Yonel Hidalgo, Giorgia Madiai, Valerio Michelucci, Valentina Restivo, Isabella Staino, KOORO (Angelo Foschini- Lavinia Iacomelli) e Stefano Pilato. Opere pittoriche, installazioni, fotografie , prodotti della creatività e dell’ingegno contemporaneo che relazionano con la memoria culturale del luogo.

Maestro della natività di Castello “Adorazione di bambino”

Tempera su tavola, metà sec. XV – La tavola è stata denominata anche Madonna dantesca per

Madonna

La tavola è stata denominata anche Madonna dantesca per l’iscrizione posizionata in alto nelle piegature della stoffa che si riferisce ai primi nove versi del trentatreesimo canto del Paradiso. Il dipinto si inserisce in una serie di opere toscane risalenti ai secoli XIV e XV che utilizzano parti di scritture sacre o brani letterari come ornamenti di vesti e di arredi compiacendosi della raffinata combinazione di parola scritta e immagini.

La tipologia di questa tavola, in cui la Vergine adora il Bambino disteso su un morbido tappeto di fiori ed erba, alla presenza del piccolo San Giovanni, corrisponde ad una coeva tavola di Filippo Lippi del 1460 conservata a Berlino.

L’artista, autore di molti dipinti devozionali, deve il suo nome ad un’altra Adorazione del Bambino presente nella chiesa di San Michele a Castello, presso Firenze, oggi nella Galleria dell’Accademia. Seguace di Filippo Lippi, fu attivo a Firenze nella metà del Quattrocento.

Alvaro Di Petro Pirez da Evora

Madonna col bambino – Tempera su tavola a fondo oro, metà sec. XV.

pirezL’artista, originario del Portogallo, è attivo in Toscana dal 1411 al 1434. Il suo linguaggio figurativo presenta tangenze con la scuola tardogiottesca e orcagnesca.

In questa tavola livornese si noti una notevole ricercatezza formale ed una ricchezza della materia cromatica da ricondursi alla cultura fiorentina di quegli anni e, naturalmente, alla matrice iberica della sua formazione.

Le opere firmate e quelle che, grazie alla critica recente, gli sono state ascritte, presentano notevoli affinità stilistiche. Secondo quanto attestato dalle fonti documentarie, la presente tavola faceva parte di un polittico inserito in una struttura architettonica destinata ad appoggiarsi ad un altare. L’ultimo restauro, avvenuto negli anni Novanta, ha messo in luce la preziosità della cromia originaria che costituisce l’elemento principale con il quale il Pirez intende glorificare il soggetto devozionale.

Il blu notte del manto della Madonna interrompe l’omogeneità del fondo oro che si ripropone al centro del dipinto nei risvolti della fodera, il rosso acceso del drappo che avvolge il Bambino contrasta con il verde cangiante della veste. La luce nella parte centrale del dipinto riduce cromaticamente il marrone-amaramto della veste di Maria, allacciata da una cintura azzurra. L’effetto di morbida trasparenza del velo che avvolge il volto di Maria, i motivi floreali delle aureole e del broccato adagiato sul trono mostrano una notevole maestria tecnica di ricercata e raffinata eleganza compositiva.

livorno VillaFabbricotti

L’appuntamento per la visita guidata alla Biblioteca Labronica è davanti al portone principale dell’edificio, all’interno del parco.

L’incontro ha la durata di 1 ora e alla fine del percorso sarà distribuita gratuitamente ai visitatori la tesserina  per il prestito libri. Prossime aperture: 1 marzo (ore 16), 12 aprile
(ore 16), 3 maggio (ore17), 7 giugno (ore 17).
Info: Biblioteca Labronica 0586/824511 – Coop. Itinera 0586/894563.

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