Dalla ennesima sfilata di relatori sulla Darsena Europa (stavolta organizzata dal gruppo Pd del consiglio comunale), sono emersi due spunti, su cui invito ad una riflessione
16novembre 2015 da Ruggero Morelli
- Alberto Ricci di Confindustria, accanto al problema dei tempi(2020?) ha introdotto il tema della formazione professionale per le nuove attività che la Darsena Europa favorirà. Un invito tempestivo alle Istituzioni, ed anche al mondo delle imprese, a studiare i risvolti della futura crescita dei movimenti di merci dalla banchina alle destinazioni. Sarà un terreno di lavoro necessario per promuovere quella occupazione di cui si parla e della quale c’è assoluto bisogno ma, che ci sarà solo se avremo preparato le opportune capacità professionali, nell’area della costa toscana.
- Roberto Alberti di Spedimar, dopo aver toccato il tema dei tempi, si è chiesto chi guiderà la prossima fase alla quale sono interessate le varie, molte, istituzioni pubbliche. Ecco come ha reso espliciti i suoi dubbi: “Le difficoltà burocratiche non spiegano tutto. Sembra che manchi un vero coordinamento tra le arie amministrazioni coinvolte e che non ce ne sia una capace di avere un ruolo di costante coordinatore e sollecitatore nei confronti delle altre. Trattandosi di problemi che investono soggetti che hanno una propria autonomia non si può fare affidamento su un principio gerarchico. Si tratta di lavorare con costanza, metodo e buona volontà per risolvere i problemi e non solo per parlarne. Se manca questo senso si concretezza non si fanno passi avanti; appena uno degli attori rallenta o peggio, resta inattivo, si torna indietro come nel gioco dell’oca. ‘’
Alberti, ha anche citato esempi che devono far riflettere:
“la chiusura delle Porte Vinciane che vanifica parzialmente ma sistematicamente gli escavi nell’area della Darsena Toscana, la riparazione della Fi-Pi-Li nel suo ultimo tratto di collegamento con la zona nord del nostro Porto, il mai realizzato Centro servizi che avrebbe consentito un reale coordinamento dei controlli sulle merci, l’intervento sulla viabilità all’ingresso del porto commerciale (Varco Valessini), e si potrebbe continuare.’’
Aggiungo anch’io qualche esempio: dalle vicende della ATO costa per i rifiuti, ancora in mezzo al guado, a quelle della azienda dei trasporti, per non parlare delle passate esperienze delle associazioni intercomunali, delle comunità montane, dei circondari. Tutti affermano di volere la Darsena Europa e di guardare con soddisfazione alla ‘’mastodontica’’ (parole di Riccardo Nencini) mole di finanziamenti previsti nell’Accordo di Programma.