L’assemblea del Camping CIG registra con estrema preoccupazione che da due mesi Cevital-Aferpi ha preso possesso delle acciaierie piombinesi, ma la situazione continua a ristagnare
15settembre 2015 da L’assemblea del Camping CIG
Niente manutenzione degli impianti, né progetti precisi su bonifiche e smantellamento di quelli dismessi. Né risulta che siano individuate le discariche indispensabili per legge a realizzare tali interventi. La gestione direttiva e operativa dello stabilimento resta in mano agli uomini di Nardi, e non di Aferpi, tuttora defilata.
Sulla qualità industriale dell’annunciato acquisto del forno elettrico permangono dubbi pesanti, mentre Il sole 24 ore riferisce che Aferpi non ha alcuna intenzione di percorrere la strada della preridotto, che innalzerebbe invece la qualità dell’acciaio rendendolo più competitivo, in un mercato mondiale che dà evidenti segni di saturazione.
Lo stesso accordo sindacale non risulta applicato, se non per quanto riguarda le modestissime buste paga in pagamento il giorno 15 e per il blocco della contrattazione aziendale a carico dei lavoratori. Invece, non sono stati affatto raggiunti i volumi produttivi promessi. L’applicazione dei contratti di solidarietà resta al di sotto del previsto 60%, ma non vengono affatto effettuate ulteriori assunzioni in organico Aferpi. Intanto si stanno verificando gravi infortuni in fabbrica…
Aferpi dice senza complimenti che si riparlerà di tutto “nei primi mesi del 2016”! Questo è il punto cruciale dell’ennesimo comunicato… sedativo, cui si aggiunge come al solito la benedizione a prescindere da parte del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. E non dimentichiamo che i previsti investimenti Cevital nella logistica portuale (a fronte di una concessione delle aree portuali della durata di 50 anni!), come pure nell’agroindustria, sono a bassa intensità di manodopera, mentre l’ipotizzata produzione di biodiesel pone serissime questioni ambientali.
Di progetti dettagliati comunque neanche l’ombra, si naviga a vista. Intanto si contano ormai a centinaia i dipendenti dell’indotto che hanno perso da tempo lavoro e reddito, mentre si addensano nubi minacciose sul futuro della Magona. E i numeri vantati da Aferpi circa i corsi di formazione suonano propagandistici. Questo scenario è già insopportabile per i lavoratori dipendenti coinvolti, ma è destinato a pesare sempre più su tutte le attività economiche, commerciali e artigianali del territorio, e sul reddito di chi le gestisce.
Le istituzioni statali, regionali e locali hanno deciso a suo tempo di cedere a Cevital uno stabilimento di cui la mano pubblica deteneva la titolarità mediante il commissariamento. Ora hanno la responsabilità di dissipare la cortina fumogena che l’azienda continua impunemente a mantenere su progetti e investimenti. Il Sindaco di Piombino ieri pomeriggio, visitando il Camping CIG, si è assunto l’impegno d’onore di investire in tal senso il presidente regionale Rossi, nonché il presidente del consiglio dei ministri Renzi, e tonare al Camping CIG per riferirne; al Sindaco si chiede altresì di riconoscere il ruolo della mobilitazione sociale diffusa e dello stesso camping CIG.