Dietro Cooplat i tentacoli della casta politico-sindacale di Livorno?

mirko barbieriIl linciaggio e sciacallaggio mediatico messo in atto da una casta conservatrice, e i servizi strumentali, faziosi e vergognosi trasmessi da TG4 e Rai nella giornata del 30 ottobre, fuorviano e distolgono, nella realtà, dei fatti inoppugnabili sulla questione Cooplat, allo scopo di demonizzare una giunta e un sindaco a 5Stelle che in ogni circostanza riesce a usare ogni suo strumento e mezzo a disposizione per contrastare la dura crisi che travolge la nostra città.

01ottobre 2014 da Mirko Barbieri

La CGIL nella figura di Golino e Strazzullo mostra di non aver ancora chiari quali siano i ruoli in questa faccenda del sindaco e i loro, rendendosi molto interessati più al rafforzamento del proprio potere di rappresentanza sia sindacale che politico, facendo leva sulle preoccupazioni di 78 lavoratori che temono la perdita del posto di lavoro. Cari signori la Cooplat è PRIVATA ed è la dirigenza della stessa cooperativa a dover gestire i contratti, o tanto meno il numero dei suoi dipendenti e non certamente il Sindaco! Il comune stanzia per il mantenimento del servizio di spazzamento circa 4 milioni di euro all’anno per 5 anni, (tra i più cari d’Italia), fondi più che sufficienti a gestire un parquè di personale intorno alle 100 unità!

copplat1Cooplat è una società privata che ha al suo interno 3000 dipendenti, può partecipare ad ogni gara nazionale perchè è un suo diritto.

Detto questo l’Aamps ha il compito di redarguire un bando di appalto in rapporto alle normative vigenti in materia, dando la possibilità di ampliare la concorrenza a scopo di pluralità, trasparenza e chiarezza. In nessun bando può essere inserito il tipo di contratto che una azienda privata deve fare o imporre l’assunzioni di tizio o caio. Siamo all’apoteosi della vecchia politica ! Ciò dipende dalla ditta subentrante che si può accollarsi l’onere di assumere i lavoratori.

Ribadisco inoltre di non aver mai visto in vita mia un bando di gara dove potrebbero partecipare diverse società di servizi, all’interno del quale si vorrebbe imporre, tra le clausole di salvaguardia sociale, l’assunzione dei 78 lavoratori di Cooplat…tutto ciò vìola le normative sui bandi ! Pur rispettando gli operatori Cooplat e le loro preoccupazioni, non è assolutamente accettabile nonchè possibile che in un bando di affidamento del servizio vengano inserite tra le clausole sociali, un particolare contratto di lavoro e l’assunzione di tutti e 78 i dipendenti COOPLAT escludendone altri.

copplat2Nei bandi di gara per progettazione, non ho mai visto niente di simile ! Generalmente tra i requisiti si richiede un fatturato medio negli ultimi cinque anni, un organico minimo necessario a fornire le prestazioni, e una offerta economica vantaggiosa, e MAI in nessun bando ho visto scritto “chi vince deve assumere i progettisti tal dei tali” oppure che l’organico per la determinata gara deve avere un contratto XY piuttosto che YZ…Mai successo ! I modelli contrattuali e il numero di dipendenti sono scelte che riguardano l’azienda e le parti sociali e non certamente Nogarin caro Golino!

La macchinazione strumentale in atto ha il chiaro scopo di contrastare chi, per la prima volta dopo decenni di gestione della città, mette la sua faccia per debellare un sistema marcio ed inefficiente ereditato dal passato.

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