Gli operai della Ex TRW di Livorno sono in presidio, con tenda, sfidando le attuali temperature, ormai, da 5 giorni in piazza Civica, l’obbiettivo dichiarato, anche da Stefano Sodano operaio Trw è quello di non arrendersi al declino industriale della città, per questo, serve ottenere il massimo di unità e di solidarietà.
30gennaio 2015 di Giacomo Bazzi
Ma, all’interno dello stabilimento circa 80 dipendenti, dopo l’accordo sottoscritto dalle parti, continuano a prestare servizio per ultimare le produzioni residue e lo smantellamento delle linee che lasceranno il territorio.
La cosa che non è digeribile e, non solo dai dipendenti interessati ma da tutta la città di Livorno, è il fatto che le linee smantellate e con esse le future produzioni non verranno delocalizzate verso la Spagna, come la dirigenza aveva fatto intendere ma, saranno spostate allo stabilimento di Brescia.
Pisorno che ha seguuto, con una particolare e puntigliosa attenzione, tutte le vicende di quello stabilimento, non può non ricordare che l’allora dirigente Bertagna aveva già denunciato e da tempo la situazione di crisi dello stabilimento, come possiamo ascoltare da un video d’archivio risalente al 18gennaio 2011:
Fa pensare che a distanza di 4anni e 10giorni (l’8gennaio 2015) lo stesso Bertagna torni a Livorno e, non per fare una visita di cortesia a quella Azienda che ha amministrato dal 2006 fino alla metà del 2013, ma evidentemente con l’incarico di selezionare le linee da dislocare a Brescia.
In sostanza, il competente Direttore, conoscendo nei particolari lo stabilimento di Livorno, torna per fare la spesa ad incremento dell’Azienda Bresciana.
A questo punto il quadro che sembra emergere, con maggior chiarezza, è quello della volontà aziendale di aver voluto creare e poi pilotare uno stato di crisi che, certamente non aveva motivi economici ma, principalmente rispondeva a esigenze di ristrutturazione verso il nuovo e diverso assetto aziendale.
Ecco che sorgono spontanei alcuni interrogativi e/o comunque perplessità degne di riflessione e risposte, prima fra tutte; se non fosse stato possibile prevedere, nel nuovo riassetto in progetto, anche la continuità produttiva del sito di Livorno e quali interessi economici e/o politici di programma potrebbero aver prevalso, determinando una volontà cosi decisa da parte della TRW che, da quanto sappiamo, non aveva mai dichiarato difficoltà economiche e tanto meno di produttività con i propri dipendenti. E ancora, per quali motivi nel 2011 saltò l’accordo sull’area Trw.
Lunedì 12 gennaio al CNA nel confronto sul Piano Regolatore del Porto è stato confermato che, la Banchina Europea e gli accordi presi in precedenza con Azimut, dovranno necessariamente essere rispettati, niente da ridire ovviamente, ma il punto è capire e conoscere, possibilmente nel dettaglio, cosa prevede quell’accordo e se in quell’accordo era inserito anche l’interessamento dell’area in cui è presente lo stabilimento TRW, come legittimamente richiesto da alcuni dipendenti che hanno assistito a quel dibattito e potuto anche rivisionare le dichiarazioni fatte da Bertagna, sull’acquisizione dell’aria risalenti appunto al gennaio 2011.
Nel mentre la vicenda sembra concludersi nel peggiore delle previsioni e i lavoratori TRW iniziano a riscuotere la liquidazione con la fuoriuscita (come da accordi tra le parti), ieri dalla tenda, in circa un centinaio si sono presentati, con le rappresentanze sindacali, nella sala consiliare del Comune di Livorno per un incontro/interlocuzione con i capi gruppo del Consiglio.
Per avere risposte sui fatti che hanno portato a questa situazione ma, in particolare capire se esisterà ancora, nella nostra città, un futuro spendibile per la storica vocazione industriale e più in generale una ripresa occupazionale. Molti sono gli annunci, a cui siamo abituati, da parte della Regione Toscana su ingenti investimenti, progetti, grandi opere e project financing, inoltre gli accorti e i progetti di Programma, che se concretizzati, potranno dare riposte tra qualche anno ma, la situazione è drammatica oggi e, servono risposte immediate per affrontare il presente.
Il confronto comunque resta aperto come pure la disponibilità della politica, ma fino a che punto il buon esempio, preso ad immagine proprio dalla politica, potrà essere sopportato da chi il lavoro lo ha perso e, oggi chiede unità a quanti sono in cerca di un lavoro che non c’è!
In video gli interventi e le risposte alle richieste degli operai:
L’Ipercoop insieme ai negozi del corallo e altre aziende, con un fondo di solidarietà, hanno permesso di dare un cesto di beni primari alle famiglie che hanno perso il lavoro. Nella foto, nella tenda in piazza civica, il delegato CGIL Meini mentre distribuisce i buoni.
Per quanti non avessero avuto l’occasione di vedere la trasmissione presa diretta (RAI3) che ha ricostruito, con eccellente professionalità giornalistica, le maggiori vertenze industriali, tra cui quella della TRW di Livorno. Questo il link: http://www.presadiretta.rai.it/dl /portali/site/puntata/ContentItem-f75f858b-6540-4581-852b-b0979ba7547.html