Nella seduta del Consiglio Provinciale il presidente, Alessandro Franchi, avrebbe dovuto rassicurare la popolazione per quanto riguarda la vicenda dei disboscamenti autorizzati sulle colline livornesi, oltre a chiarire in quali termini la questione può o no coinvolgere la discarica a Limoncino.
21aprile 2015 di Andrea Romano – Resistere! Azione Civica
Le cronache hanno invece riportato le risposte a mio avviso evasive pronunciate nell’aula consiliare da Franchi, che a quanto pare sui disboscamenti si è fatto scudo con le leggi e le decisioni burocratiche, mentre sulle eventuali strade alternative per raggiungere la discarica ha passato la patata bollente al Comune, che su questo evita di esprimersi. A questo punto, essendo l’opinione pubblica rimasta in attesa dei chiarimenti necessari, vorrei rivolgere come cittadino contribuente direttamente a Franchi le domande rimaste ancora senza risposta:
1) anche se i disboscamenti sono a norma di legge, è la Provincia a decidere quali limiti inserire nelle autorizzazioni. Perché vengono inseriti limiti talmente leggeri (75 matricine per ettaro) da consentire un vero e proprio scempio paesaggistico e ambientale? Perché gli organi politici non intervengono immediatamente con una direttiva per gli uffici?
2) la sentenza n. 149/2014 del Tribunale di Livorno ha ordinato alla Provincia di ridurre le tipologie di rifiuto conferibili nella discarica a Limoncino da 108 ad una sola: terre e rocce da demolizioni (codice 17.01). Questo ovviamente porta a conseguenze fondamentali dal punto di vista ambientale e urbanistico. La Provincia ha rispettato la sentenza?