Discarica Limoncino: “Faremo come i giapponesi, non ci arrenderemo, la salute non è barattabile” Video

discatica limoncinoIl 1mo luglio ci sarà l’udienza sulla proprietà della strada che porta alla discarica del Limoncino

31maggio 2015 di S.L. video di Giacomo Bazzi

Ma, al di là di cosa e come sarà sentenziato il punto fermo resta quello che la strada non è assolutamente idonea a un transito industriale e, in riferimento ai contatti o tentativi di conciliazione, la ditta Bellebarba non può concedere nulla, per il semplice fatto che non ha niente da concedere, la salute non è barattabile.

Patrizio Rossi avvocatoL’avvocato Patrizio Rossi ha spiegato come il concordato di tipo liquidatorio non possa trasformarsi in un concordato di continuità aziendale, pertanto la nuova società che ha presentato il rinnovo della concessione scaduta, non ha niente e, niente può rivendicare sul regresso trattandosi appunto di soggetto diverso, questo impone la riattivazione di tutto il percorso autorizzativo. Su tale richiesta di rinnovo della concessione, tuttavia, non si hanno ancora risposte il tutto è avvolto da un incomprensibile e inaccettabile stretto segreto, neanche all’istanza di accesso fatta al dr. Bartoletti della Provincia, di essere informati sullo stato del procedimento, è stata data alcuna risposta al Comitato, fatto su cui verrà formalizzata una diffida.

Per quanto riguarda l’ARPAT, viene ricordato che se nella prima istanza, pur con alcune prescrizioni, venne dato parere favorevole all’autorizzazione, nel febbraio 2014 invece, nel formulare il parere al “piano cave” della Regione Toscana, viene affermato che è sconsigliabile trasformare le cave in discariche quando sono in: zona boscale, in quota, in zona di pregio ambientale e quando la via per accedervi è stretta e tortuosa, di fatto la fotografia della via vicinale del Limoncino.

rosariaAltra cosa, di cui nessuno parla, è che esiste una norma che ha cambiato la classificazione dei rifiuti, pertanto categorie di rifiuti che prima non erano classificati come pericolosi, con le nuove disposizioni sono suscettibili di essere classificati come pericolosi e tra questi, alcuni dei 106 che rientravano nella concessione.
Comunque, conclude l’avvocato Rossi, sappia la Amministrazione provinciale che se dovesse bai passare le procedure e ignorare la sentenza 149/2014 del Giudice Penale (dr.Trovato) che, invitava a ridurre i 106codici (da mandare in discarica) ai soli rifiuti riferiti al codice 17.01, i frontisti provvederanno a denunciare penalmente il responsabile del procedimento, questo perché nessuno adesso può dire non sapevo o ignoravo.
Per quanto attiene alla crisi della Società Gaetano Bellabarba, viene ricordato che nelle domande del concordato preventivo presentato dai legali, si comunicava che le difficoltà finanziarie sono sorte dal calo della domanda nell’edilizia e dai ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione.

Insomma comunque vada, siamo al punto e a capo, vi rimandiamo alla visione del filmato dove Rosaria Scaffidi e l’avvocato Patrizio Rossi illustrano con dovizia di particolari, tutta questa vicenda, ve ne consigliamo la visione:
 

 

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