Discarica Monte la Poggia: tra strumentalizzazioni politiche e inesattezze dell’informazione, Scaffidi: “che Nogarin rispetti il programma elettorale e, riavrà in nostro voto”

scaffidi rosaria limoncino

1aprile 2016 da “Comitato Limoncino” Livorno

rosariaIn riferimento a quanto riportato nel notiziario RAI (news24 del 29marzo), in merito alle vicende sulla discarica sul Monte la Poggia di Livorno (Limoncino) e in particolare a seguito dell’esposto alla Procura, presentato da Bellabarba contro l’attuale Amministrazione comunale di Livorno, è Rosaria Scaffidi del “Comitato Limoncino” a denunciare le molte inesattezze riportate e poi, riproposte anche su altri mezzi di informazione nazionale: “questo ci ha meravigliato molto, perché un notiziario dovrebbe riportare cose esatte”.

A ruota la Scaffidi, in una intervista rilasciata dal Comitato, ripercorre con estrema sintesi, ma in modo molto puntuale, tutta la storia di questa discarica. Cosa che riportiamo in pillole ma, nella speranza di contribuire a fare chiarezza su una vicenda spesso narrata e ovattata nella polemica politica piuttosto che sui fatti e gli elementi concreti, in un contenzioso che si trascina ormai da 6anni :

1. I lavori di preparazione discarica sono iniziati ad inizio 2010 ma i cittadini ne sono venuti a conoscenza solo il 24agosto del 2010 grazie alla stampa, nessuno sapeva di questa cosa ma, in solo 15giorni sono state raccolte 12.000firme di protesta, tutte vidimate dal consigliere comunale Cannito, in quanto è stato tra i primi politici ad essersi schierato contro questa discarica.
2. La conferenza dei sevizi è vero che c’è stata ma, è apparsa due anni prima con un trafiletto sulla stampa locale nel mese di luglio, quando tutti i livornesi erano al mare, pertanto non esistevano più i termini per un ricorso al TAR; prova della non informazione è che alla conferenza stampa non c’era nessun cittadino ma, solo il geologo Gonnelli, che ha illustrato il progetto solo a se stesso come risulta dai verbali agli atti.
3. La discarica è stata sì dissequestrata e, non perché non inquinante o non pericolosa per l’ambiente, la sentenza, se letta tutta poiché ben dettagliata, illustra nella sostanza un quadro fosco con comportamenti equivoci da parte di funzionari pubblici e familiarità tra il richiedente e l’autorizzante, nella sostanza in quella discarica, secondo il Giudice, per la natura del terreno potrebbero essere accolti solo materiali di ripristino ambientale cioè soltanto rifiuti inorganici provenienti delle costruzioni e delle demolizioni edili. Poiché, alla fine dell’Iter, erano stati autorizzati ben 106 codici CER il progetto presentato dalla ditta Bellabarba viene definito “equivoco”, redatto in quel modo intenzionalmente e maliziosamente per ingannare Comune e Provincia, insomma parole inequivocabili che confermano quello che ha sempre sostenuto il comitato dei “No alla Discarica” e, conclude che i codici devono essere ridotti ad uno solo.
4. Per quanto riguarda gli accordi politici, tiene a precisare la Scaffidi, si è costruita una bufala, io avevo la mia lista civica: DASUL con Cannito candidato sindaco. Quando poi siamo andati al ballottaggio tra PD e 5stelle, senza esitazione abbiamo scelto il movimento perché il loro programma era il più simile al nostro:

  • no alla discariche,dasul
  • no all’ospedale a Montenero,
  • tutela dell’ambiente
  • soluzione degli annessi agricoli ecc.

Non abbiamo avuto il minimo dubbio e se questo sindaco riuscirà a realizzare il suo programma che è anche il nostro, noi lo rivoteremo. Quando si vota in piena libertà si vota il programma perché è quello che fa fede, le promesse le ormai le conosciamo bene e sappiamo che raramente vengono mantenute.
5. Nel notiziario RAI si afferma che dirigenti del comune hanno sentito urla e rivendicazioni di promesse ma che, non vogliono apparire, strano modo di fare informazione sul “sento dire” tuttavia, se questi dirigenti sono certi di ciò che affermano perché non mostrarsi? Noi non abbiamo mai urlato, afferma la Scaffidi” non abbiamo mai fatto ricatti e non siamo stati agevolati, lo testimonia il fatto che avevamo richiesto la possibilità di un ritiro dalla causa da parte del Comune a cui il Sindaco ha risposto negativamente. Nessuno ha mai voluto imporre niente, siamo sempre andati avanti con le nostre forze e la nostra volontà tramite Tribunali e Procure. Nel periodo della vecchia Amministrazione, ricorda, sono sempre andata in Comune e sono stata ricevuta molto spesso dall’ex sindaco Cosimi e nessuno ci ha trovato da ridire, io credo che tutta questa messa in scena è solo per mettere in difficoltà il sindaco quindi l’attacco è politico: “caduta di Nogarin e defaillance del movimento nella città ritenuta roccaforte espugnata”.
6. Ultima ciliegina, per quanto riguarda la strada il Comune nella persona dell’ex sindaco si è appellato sulla natura della strada ma non sugli altri due punti che ormai rimangono in essere e cioè:

  • la pericolosità di quella strada
  • ed il non accordo con i frontisti dichiarato dalla ditta nel progetto. Del resto per quale motivo avrebbe dovuto chiedere l’accordo a noi se la strada era pubblica? Non esistono atti comunali che quella strada sia mai stata dichiarata pubblica.
La video intervista:

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