E’ morto oggi a Roma all’età di 96 anni
Era nato a Livorno, il 20 dicembre del 1920. Dopo gli studi dai Gesuiti, la laurea alla Normale di Pisa
16settembre 2016 admin (in aggiornamento)
Nel 1993 fu eletto presidente del Consiglio, tra gli interventi più significativi possiamo ricordare l’accordo con le parti sociali che pose fine ad ogni meccanismo di indicizzazione salariale, individuando nel tasso di inflazione programmata il riferimento per i futuri rinnovi contrattuali.
Il governo Ciampi iniziò le prime politiche di privatizzazione di imprese pubbliche, avviando operazioni di dismissione (tra cui quelle, nel settore bancario, del Credito italiano, della Banca commerciale italiana, dell’IMI). Ciampi fu chiamato alle funzioni di ministro del Tesoro, con Romano Prodi e Massimo D’Alema. Nel primo governo Prodi fu l’artefice della manovra che rese possibile all’Italia di rientrare nei parametri di Maastricht, consentendo l’ingresso nell’Euro. Il 13 maggio del 1999 fu eletto Presidente della Repubblica, con un consenso bipartisan tra centrosinistra e centrodestra.
Lutto cittadino
In Comune è stata immediatamente issata la bandiera a mezz’asta ed è deliberato il lutto cittadino in concomitanza con le esequie. Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin sarà presente a Roma per la celebrazione delle esequie.
Livornese di nascita e di animo, Ciampi ha abitato però per moltissimi anni nella capitale per i suoi numerosi mandati politici e istituzionali, che lo hanno visto protagonista prima in via Nazionale, poi a Palazzo Chigi e al Quirinale, e infine a Palazzo Madama come senatore a vita.
Il sindaco Nogarin lo ricorda con queste parole:
“Un livornese autentico, un uomo schietto e generoso. Oggi Livorno piange uno dei suoi figli migliori. Carlo Azeglio Ciampi ha rivestito le più importanti cariche pubbliche della nostra Repubblica, con grande capacità e semplicità. La stessa semplicità che l’uomo ha vissuto nel suo rapporto d’amore con la sua città natale. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona, ma due anni fa, ero sindaco da pochi mesi, ho partecipato a Sulmona a una giornata di studi in suo onore. La stessa Sulmona dove Ciampi trovò rifugio, dopo l’8 settembre del ’43, per poi da lì, raggiungere a piedi con grande sacrificio Bari, nell’Italia liberata. In Abruzzo ho imparato a conoscere un livornese autentico, un uomo schietto e generoso. Non possiamo che essere onorati di aver avuto un concittadino come lui. E mai come oggi mi sento di rappresentare davvero tutta Livorno nell’abbraccio che porto alla sua famiglia. Oggi è il giorno del dolore ma mi sento di dire da subito che come Amministrazione presto renderemo omaggio a questo grande e semplice uomo come merita. Sarà l’omaggio sincero e dovuto della sua Livorno”.
“Oltre ad essere sempre stato un grande tifoso della squadra amaranto, il grande amore verso la sua città, Ciampi lo ha dimostrato anche nelle diverse visite ufficiali che ha fatto a Livorno da Presidente della Repubblica.
Ha partecipato all’inaugurazione del restaurato Teatro Goldoni e del restaurato Palazzo de Larderel e aveva pubblicamente promesso che sarebbe stato presente anche a Porta a Mare, una volta realizzati tutti gli interventi.
Infine una testimonianza di questo forte legame è stata anche la donazione fatta al Comune della sua preziosa raccolta di stampe antiche “Vedute e immagini della vecchia Livorno” che è andata ad arricchire il patrimonio delle collezioni cittadine”.
Queste le parole del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi:
“Un toscano a cui dobbiamo moltissimo. L’Italia si fonda su tre R: Risorgimento, Resistenza, Repubblica” amava ripetere Carlo Azeglio Ciampi, un grande uomo e un grande statista. Con mitezza, competenza e autorevolezza ha dedicato la sua vita e la sua opera a servizio dell’Italia e dell’unità europea, contribuendo nei momenti più difficili, da Presidente del Consiglio e Capo dello Stato, a tenere saldi gli argini della democrazia. A lui, livornese, partigiano azionista, economista e grande studioso di lettere, dobbiamo moltissimo”.
Da Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista: “Ciampi, l’uomo che ha inventato il debito pubblico italiano”
“E’ morto Carlo Azelio Ciampi ed esprimo il mio cordoglio ai familiari”.
“Ciampi viene presentato come colui che ha restituito prestigio all’Italia. Non è vero: Ciampi ha restituito il prestigio alle classi dominanti italiane nel contesto mondiale ed europeo perché è stato il protagonista dei principali colpi di mano che hanno smantellato i capisaldi dell’economia keynesiana in Italia e aperto la strada al dominio neoliberista.
Ciampi era governatore della Banca d’Italia quando nel 1981, con Beniamino Andreatta, decisero la separazione tra la Banca d’Italia e il Ministero del Tesoro. Quella decisione assunta al di fuori di qualunque dibattito democratico (il parlamento non fu chiamato a votarla) ha cambiato la storia del paese perché ha obbligato lo stato italiano ad approvvigionarsi sui mercati, diventando preda della speculazione internazionale. Da quel momento ed a causa di quella decisione, l’Italia ha visto crescere il suo debito pubblico in modo esponenziale: Ciampi ed Andreatta sono i veri padri del debito pubblico italiano, che da decenni viene usato come una clava contro il welfare e i diritti dei lavoratori.
Ciampi è stato inoltre protagonista indiscusso, un decennio dopo, della stagione dell’abolizione della scala mobile e dell’avvio della concertazione, misure che hanno abbattuto strutturalmente i salari dei lavoratori e posto le condizioni per la distruzione del welfare.
Ciampi è stato quindi un avversario di classe, capostipite dei neoliberisti nostrani, ed è all’origine del disastro in cui versa l’economia italiana. Il pagamento di decine di miliardi di interessi sul debito, frutto della scelta di Ciampi e Andreatta, che in larga parte finiscono all’estero, sono all’origine della scarsa crescita italiana: ogni anno lo stato invece di produrre una spesa in deficit (come proponeva Keynes), toglie risorse all’economia italiana e per questa via è diventato il principale fattore di blocco dell’economia medesima. Se lo stato italiano funziona esattamente alla rovescia rispetto a quanto proponeva Keynes, lo dobbiamo in buona parte alle decisioni di Ciampi”.“Questa è la dimostrazione evidente che non è sufficiente essere onesti per fare cose buone: Per quanto ne so, Ciampi era onesto, ma ha fatto cose terribili contro i lavoratori”.
Ps. Salvini ha dato del traditore a Ciampi. Peccato che la Lega Nord abbia condiviso tutte le principali porcherie fatte nella linea indicata da Ciampi, dal trattato di Maastricht a quello di Lisbona, fino al pareggio di bilancio in Costituzione.
Da Donatella Becattini e Andrea Ghilarducci, Sinistra Italiana Livorno:
“Oggi piangiamo non solo un illustre Concittadino ma anche il migliore Presidente della Repubblica assieme al Compagno Sandro Pertini. Ciao Carlo!”