E’ morto Pino Giampietro: una vita impeccabile al servizio dei lavoratori e degli oppressi

Pino GiampietroAddio Pino, ti abbiamo voluto bene e grazie per quanto ci hai lasciato

27luglio 2015 di admin

Ci giunge solo oggi la notizia che, giovedì 6agosto ci ha lasciati Pino Giampietro, 65enne originario di Foggia trasferitosi a Brescia. Ricoverato all’ospedale di Verona per una grave malattia.

Una sorte avara lo ha portato via precocemente, mentre stava prodigandosi a favore del popolo e della resistenza curda.
Lunga e feconda la storia della sua militanza, da giovane nei Circoli Lenin di Puglia, poi nell’autonomia operaia e infine nei Cobas, dove è stato il primo portavoce nazionale della Confederazione.

Pino Giampietro.È una notizia che ha addolorato profondamente quanti lo hanno conosciuto, avremo tempo nel tracciare il nobile contributo fornito da Pino alla molte cause di civiltà e a difesa dei lavoratori e degli oppressi.

Anche se con giorni di ritardo ci preme, adesso, dare comunicazione alle migliaia di persone, amici e compagni che l’hanno conosciuto e stimato, di unirci alle condoglianze e vicinanza a sua moglie, Fulvia, e ai suoi affetti più cari.

Da Piero Bernocchi:

Quando ho ricevuto la tremenda notizia della morte di Pino Giampietro, l’ho percepita almeno per quel che riguarda la nostra “comunità” Cobas, come la più micidiale possibile, perché – e spero di non offendere nessuno/a  – l’ho sempre considerato il migliore di tutti/e noi. E non credo sia solo la mia opinione. In 25 anni (ci siamo conosciuti sul serio solo nel 1990, anche se la sua militanza politica aveva già quasi venti anni) non ho mai sentito nessuno/a almeno nei nostri ambienti politici che ne parlasse male, che lo denigrasse, che non lo rispettasse e stimasse, o che addirittura lo odiasse.

È un privilegio raro in ogni ambiente sociale, per quel che mi testimonia l’esperienza di vita e le letture, ma addirittura rarissimo, al limite dell’unico, nel nostro circondario politico, quello della “sinistra”, radicale o moderata che sia. Credo che nessun altro/a di noi, almeno in tal misura, possa contare su simile “dono”. Ed era un dono meritatissimo perché Pino non era “soltanto” (e già basterebbe e avanzerebbe) un grande militante politico, tra i migliori in assoluto nell’Italia dell’ultimo quarantennio. Era anche quello che, con un termine magari banale e datato, noi definivamo “un gran signore”. Massima generosità, un IO messo sempre dietro al NOI, nessuna presunzione, arroganza, narcisismo, competizione per emergere, culto del Sé. Abnegazione spinta persino all’eccesso, nessuna ricerca di medaglie, anzi sempre un passo indietro sul piano dell’interesse personale, assenza di aggressività, permalosità, invidie o gelosie nei confronti degli altri appartenenti alla “comunità” Cobas e dintorni.

Se dovessi racchiudere tutto ciò in un unico aggettivo, direi che è stato impeccabile come nessun altro, senza eguali neanche tra coloro che pur si battono per la giustizia sociale e contro il capitalismo: non ho mai conosciuto in tutta la mia vicenda politica di mezzo secolo uno/a che come lui racchiudesse in una sola mente e in un solo cuore tanti pregi. Impeccabile lo è stato troppo, mi viene da dire ora, anche nei confronti dei suoi gravi guai fisici: il primo a minimizzare i propri guai di salute era proprio Pino, come se non volesse che ci preoccupassimo troppo per lui.

La valanga di messaggi, sconvolti, increduli e addolorati che abbiamo ricevuto conferma il tasso di stima e di affetto che Pino si è strameritato ci dicono quanto Pino resterà vivo nella mente e nei cuori della totalità di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Da Domenico Ranieri, segretario provinciale Cobas:

“…a Brescia, aveva dato impulso alla vita del sindacato, di cui è stato primo portavoce. Da diversi anni si era trasferito a Pescara e aveva seguito da vicino tutte le battaglie portate avanti in Abruzzo. Era un volto noto anche a Vasto, per la sua partecipazione al movimento contro la centrale a biomasse di Punta Penna e a favore dell’associazione delle vittime dell’amianto. “Ci lascia una grande eredità – aggiunge Ranieri -. Cercheremo di impegnarci sempre al massimo per portare avanti tutte le battaglie in cui lui ci aveva guidato.”

Dal segretario dell’Associazione Italiana esposti all’amianto, Fulvio Aurora:

“Apprendiamo la triste notizia della morte dell’amico e compagno Pino Giampietro e ci uniamo al grande dolore della famiglia e della Confederazione Sindacale COBAS, di cui è stato il primo portavoce nazionale, nonché membro dell’Esecutivo. Ciao Pino e grazie per ciò che hai fatto per gli esposti-amianto e per tutti i lavoratori e cittadini. Nel tuo vivo ricordo e con la consueta, storica intesa, con gli amici e compagni della Confederazione COBAS nazionale e d’Abruzzo, continueremo a batterci per un mondo migliore e per una superiore causa di giustizia. Alla famiglia e alla Confederazione COBAS, le nostre più sentite condoglianze”.

 

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