4settembre 2014 Di Luca Stellati – Il ritratto di copertina è di G. Landi.
Al concerto alle Pistelli ieri sera c’era tanta gente che ha vissuto la storia del quartiere, come al solito, in più qualche intruso passato di lì per un silenzioso tributo d’affetto.
Conosco Pio da oltre 30 anni, a quell’epoca Corea era un laboratorio d’interesse nazionale, in cui fede e condizione proletaria si mischiavano spingendo anche un giovane prete a condividere, ad appartenere alla vita di quel popolo.
A Pio piace leggere, gli piace meno parlare (grazie per averlo fatto con noi), gli è sempre piaciuto soprattutto fare; per dirlo con parole che lui non userebbe mai, 
incarna il primato della prassi sulla teoria, il fastidio per le vacue dissertazioni che non incidono sulla realtà.
Il fare è il bello e la fatica della vita, il riuscire a strappare magari un piccolo risultato, che però cambia tanto il futuro di qualche uomo o qualche donna.
I problemi della gente sono sempre gli stessi, Pio non si è arreso, c’è sempre da fare.
Video testimonianza, che consigliamo di ascoltare, di Giacomo Bazzi:
