Gravissimo l’episodio di violenza accaduto a Cremona domenica scorsa (18gennaio) da parte di un gruppo di appartenenti a CasaPound, della locale sede e provenienti da altre città, che ha assaltato il C.S.A. Dordoni accanendosi, come un branco pieno di odio e ferocia sul 49enne Emilio Visigalli.
23gennaio 2015 di admin
Secondo alcune testimonianze, avrebbero inferito ulteriormente, anche quando era ormai a terra e impossibilitato a qualsiasi difesa, causandogli una grave emorragia cerebrale che, lo vede tuttora in stato di coma farmacologico, presso l’Ospedale Maggiore di Cremona. Le ultime notizie, che giungono dal CSA Dordoni, parlano di speranza, Emilio si è svegliato e ha risposto a due comandi su tre da parte dei medici, tuttavia le condizioni risultano ancora molto gravi, quindi, ma “stabili” anche se con un lievissimo miglioramento.
La stessa versione sulle modalità degli accadimenti forniti dalla Questura, coincide con quella del Centro Sociale: nessuno “scontro” tra estremismi ma, un vero e proprio agguato di matrice fascista.
Apprendiamo da “ilfattoquotidiano.it” che la polizia abbia identificato una cinquantina di persone rintracciate, poco dopo l’aggressione, al bar Matisse di via Mantova, noto ritrovo di alcuni gruppi di tifosi della Cremonese, a pochi passi dal Centro Sociale. Tra loro sarebbero stati individuati – spiega sempre “ilfattoquotidiano.it” il capo della squadra mobile di Cremona, Nicola Lelario oltre ad alcuni esponenti dell’area di estrema destra provenienti da diverse province tra cui Brescia, Parma e Vicenza. Sul luogo dell’agguato, secondo alcuni testimoni, sarebbe stato presente anche Gianluca Galli (che non ha smentito la sua presenza in alcune interviste) responsabile provinciale di Casapound Cremona e candidato sindaco della città lombarda alle elezioni del 2014.
