Estate stagione di tagli: Quale futuro per la sanità pubblica in Toscana? Video

salute prima miniCome accade ormai da anni , l’estate è la stagione dei tagli e in questi giorni se ne annunciano numerosi in sanità

29luglio 2015 da Cobas Pisa

sanitàE non solo, aggiungiamo noi, perché il Governo  Renzi intende prelevare soldi anche dal sistema scolastico, dai servizi sociali dei Comuni, magari anche dal sistema pensionistico, arraffando a man bassa là dove le risorse sarebbero utili per salvaguardare servizi alla cittadinanza degni di questo nome. Ritornando alla sanità, per altro tartassata da sempre, con la Regione Toscana in grande spolvero quanto ad averla devastata, i piani del governo vogliono farne di cotte e di crude.

Non potendo, qui, presentare nei dettagli questi piani, cerchiamo di mettere in evidenza quelli più macroscopici:

  • Taglio di 2,3 miliardi di euro nel 2015 e di altrettanti nel 2016 e nel 2017. E poi? Peggio!
  • Visite specialistiche, esami strumentali, esami di laboratorio, naturalmente risultanti da impegnativa del proprio medico, potranno essere giudicati (sulla base di criteri decisi dal Ministero) non necessari (“non appropriati”, dice il governo) e, come tali, non ammessi, se non a pagamento totale a carico dell’utente.
  • Ricoveri per riabilitazione: anche qui stessa musica, cioè pagamento a carico dell’utente per i giorni in più rispetto a quelli previsti dal Ministero.
  • Controlli e punizioni per quei medici di famiglia che non si atterranno ai criteri stabiliti dal Ministero. Così impareranno a fare i medici responsabili dei bisogni dei loro assistiti e assistite!
  • Servizi affidati in appalto: riduzione delle risorse da destinare alle imprese appaltatrici, con ricadute sul monte ore complessivo di lavoro e guai seri per l’occupazione, per le retribuzioni, per la qualità del servizio (si pensi ai lavori di pulizia e di sanificazione negli ospedali).

Ospedali:

sos sanitàcon la chiusura di quelli piccoli, con l’azzeramento dei ricoveri in quelli con meno di 40 posti letto, con la riduzione dei posti letto negli altri, dei giorni di degenza, delle ospedalizzazioni, della rete ospedaliera complessiva, i giochi sono fatti per una sistematica riduzione del personale, che -in compenso!- si vedrà ridotti i fondi per la contrattazione aziendale.

Cosa dire, cosa fare, a questo punto?

sanitàChe sono a rischio servizi che un paese civile dovrebbe invece salvaguardare e potenziare soprattutto se pensiamo che già oggi si risparmia sulle visite di prevenzione, sulle cure alla persona che rappresentano per molti una spesa insostenibile per il budget familiare I tagli alla sanità colpiscono lavoratori del settore e cittadinanza, lavoratore della sanità sempre più alle prese con un sistema che sta andando in malora, che si regge sempre più spesso sul senso di responsabilità e di solidarietà degli operatori, i quali vivono una condizione  lavorativa in continuo peggioramento, ne vedono di tutti i colori, cercano di porvi rimedio col loro impegno.

Gli utenti, i cittadini, in particolare i settori sociali più deboli, i più anziani, i più malati, i più poveri, non possono stare a guardare, nella speranza che qualcuno risolva loro i problemi. Soprattutto i pensionati, con assegni mensili se non da fame di certo da miseria, non possono permettere al sistema pensionistico di “liberarsi” di loro per mancanza di cure e, così, risolvere i suoi problemi di bilancio! per queste ragioni iniziamo proprio a fine luglio una campagna di informazione e di mobilitazione in difesa del diritto alla salute.

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