esterina al Caracol – Report e photogallery

La “Musica di provincia” degli esterina dal vivo al Caracol

20 Marzo 2024, di Lorenzo Mei – Foto di Martina Ridondelli

È significativo che la prima uscita del 2024 degli esterina, dopo la presentazione suonata del nuovo disco a Viareggio, sia stata a Pisa. Perché il titolo dell’album è “Musica di provincia” e allora per portarlo in giro bisogna cominciare piano, fare un po’ di strada alla volta. Per esempio, venendo da Lucca, sbucare dal traforo del San Giuliano e arrivare al Caracol, il cuore pisano della musica indipendente, e portarci un bel pacchetto di canzoni, a cominciare da quelle nuove, che dopo essere state registrate in studio con Giovanni Bianchini alla batteria (che poi si è messo a riposo), oggi riprendono una forma seminuova, che vada bene dal vivo, e con Tommaso Marraccini con le bacchette in mano accanto al basso di Daniele Pacini.
La formula degli esterina (o di esterina, come vorrebbero loro e come cerchiamo di chiamarli/la con un po’ di fatica) è sempre la stessa, anche se cambia un po’ con il tempo, come tutto del resto. In questa manciata corposa di pezzi nuovi, per esempio, ci sono meno code strumentali, meno fughe, la forma canzone è più classica e stringata, e questo da un certo punto di vista rende il disco più diretto, mette ancora più al centro i testi, e probabilmente lo fa perché dalla penna e dalla chitarra di Fabio Angeli, e dalle idee maturate nella mitica stalla che fa da sala prove (e che è fotografata sulla copertina) sono usciti refrain particolarmente cantabili, non diciamo da singolo perché non è esattamente il terreno calpestato dalla band di Massarosa (anche se “Capolavori” per esempio non ci va lontano) ma insomma capaci di lanciare ganci e rimanere appesi nella testa di chi li ha appena ascoltati. Il suono della chitarra però rimane quello di sempre, subito riconoscibile, così come le tastiere e l’uso giocoso del sintetizzatore. Rispetto a Bianchini, fin qui Marraccini è meno percussionista e ricamatore e più robusto sui pezzi tirati, ma non è detto che sia la veste definitiva.
Paragonato a quello di Viareggio, il concerto pisano è meno sbilanciato su “Musica di provincia”: se quella versiliese era un’esecuzione puntuale dell’album (con i brani suonati nello stesso ordine), al Caracol c’è la libertà di tagliare qualche titolo (tra cui la commovente “Questa sono io” e la quasi strumentale “Calafata”) e di concedere più spazio al canzoniere messo in piedi dai tempi di “Diferoedibotte” il folgorante esordio del 2008, qui rappresentato da “Fero”, una specie di Bignami esterinico. L’apertura tocca a “Open to Massarosa”, un altro episodio in cui Fabio Angeli canta una lingua cubista mettendo insieme le sillabe per musicalità, che evidentemente aspira, citando lo slogan della ministra Santanché (sì, è ministra, ho controllato), a promuovere le meraviglie di una terra incastrata tra la le colline, il lago Massaciuccoli e la Versilia, e per ribadire ancora una volta che nella musica di questa band c’è una partenza che non è solo temporale, ma anche geografica. Sono meraviglie normali, come diceva un pezzo di “Canzoni per esseri umani”, ma è una provincia che non si guarda l’ombelico, come sarà evidente circa a metà setlist quando toccherà a “Genova quel ragazzo”, la cronaca sentimentale del G8 di Genova (“Con il costume sul cambio/ siamo partiti, come andare al mare/ una maglia leggera e un limone/ un feticcio contro il mondo peggiore”) e dell’assassinio di Carlo Giuliani (“A Genova quel ragazzo voleva la stessa cosa mia/Ci vuole poco coraggio a sparare alla democrazia”). Ma la provincia c’è, ed è orgogliosa: uno dei momenti più vissuti dei concerti è sempre (anche stavolta) “Pantaloni corti” in cui si parla di amori desiderati ma anche di campi vangati, di molliche di pane in tasca.
Il pubblico partecipa, le belle ragazze in prima fila abbassano l’età media dell’audience e ballano, qualcuno canta, come sempre sono in tanti gli affezionati che sfruttano ogni (di solito rara) occasione per ascoltare queste canzoni dal vivo. esterina (scritto minuscolo combattendo con il correttore automatico di Word) non ha fin qui raggiunto le moltitudini, ma per qualcuno (pochi o tanti) è una colonna sonora della vita, Forse lo sa, e celebra questa dimensione in uno dei pezzi migliori del nuovo lavoro, “Le cose che da tempo ti dovevo”, che a un certo punto dice “Si cantava sulle labbra/si ascoltava sulla sabbia/quella musica italiana/le canzoni di esterina”) con coro del pubblico che si sgola sull’ultimo verso. L’audio è buono, la sala è piena, c’è un caldo pazzesco, e quando la band attacca a suonare (con un’ora e mezzo di ritardo rispetto al cartellone, ma funziona così) siamo sudati mézzi. Fabio Angeli resta sul palco con il solo Massimiliano Grasso (tastiere) per “Se me lo dicevi prima”, una delle molte canzoni in cui usa un punto di vista altrui per rimbrottare un marito, un compagno o un fidanzato (“Se me lo dicevi prima/che non eri buono a nulla/che eri una leggera”). Non mancano le sferzate di “Sì che lo merita” e le cavalcate come”Nodata”, “Santo amore degli abissi” la struggente “Salutarti”, subito prima della bonus track aggiunta al volo alla scaletta “La mia ragazza”, che dal vivo ha ormai qualche anno di rodaggio ma che ha trovato posto proprio in quest’ultimo disco. Un rodaggio che, dice esterina, sta facendo anche questo live, che onestamente a Pisa è sembrato già carburare piuttosto bene, e che avrà una terza tappa sabato 23 marzo al Glue, a Firenze, anche lì a un’ora abbastanza tarda. È la vita dura di chi durante la giornata mantiene i figli con un lavoro normale e di notte sgroviglia i cavi per rinfilarli nel furgone. Insomma, come dice una canzone fresca di pubblicazione “Sai cantare la mattina/ ma se sei un uomo come dici/ canta la sera/ quando se ne sono andati tutti/ quando ci sono solo quelli brutti/ quando non siamo soli e tutto manca/ se sei bravo òra canta”.

 

La setlist del concerto:

1. Open to Massarosa
2. Santo amore degli abissi
3. Sì che lo merita
4. Capolavori
5. Un amore eterno
6. Le cose che da tempo ti dovevo
7. Fero
8. Amore splendido
9. Genova quel ragazzo
10. Nodata
11. Esisti te
12. Se me lo dicevi prima
13. Pantaloni corti
14. Dio ti salvi
15. Salutarti
16. La mia ragazza

La photogallery del concerto:

Recommended For You

About the Author: Michele Faliani