Nella mattina del 19maggio 2015 flash mob alla Agenzia Interinale Gi Group Your job, our Work, da parte degli attivisti di Vertenza Livorno, tenda presidio ex TRW.
19maggio 2015 di Giacomo Bazzi
Ore 10:15, appuntamento dei disoccupati alla tenda Vertenza Livorno in piazza civica, i disoccupati armati di curricula si spostano in gruppo e si presentano alla vicina Agenzia interinale di via Fiume, la Gi Group Your job, our Work, per iscriversi e sperare in un posto di lavoro che non c’è.
L’obbiettivo è porre al centro un controllo di base e diretto da parte degli interessati, sulla regolarità del funzionamento e delle procedure in atto di queste agenzie, tanto propagandate come intervento terapeutico nel mercato del lavoro.
Roba vecchia potremmo dire, considerata l’ultima controriforma renziana del jobs act.
Presi di sorpresa, i dipendenti di questa agenzia, dopo un primo momento di imbarazzo: “Avete un portavoce? Accomodatevi e fate silenzio!” poi liquidando i disoccupati, confermano quanto già si sapeva e cioè, che non ci sono richieste di lavoro, quindi dovranno attendere (attendere usato, ovviamente, come eufemismo/parola retorica).
Al termine del flash mob, il commento che risuonava più condiviso era: “tanto chiameranno sempre i soliti”, infatti sono in molti a lasciare il curricula a queste agenzie, senza però ottenere risposta.
Il punto è, a che servono queste Agenzie e gli stessi “Centri per l’impiego” se il lavoro non c’è, inoltre a che è servito abolire le ultime tutele e diritti quando, ormai, quel lavoro ancora esistente è già di per se sotto ricatto, grazie alla guerra fra poveri in atto, come conseguenza di una crisi che si sta configurando come la truffa del secolo.
Comunque, al di la di come la pensiate, questo video racconta come vengono pubblicizzate queste Agenzie Interinali:
Mentre questa è la narrazione della concretezza quotidiana: