Genocidio del popolo curdo. Dibattito a Livorno, con la deputata curda dell’hdp Tugba hezer, parlamentare del governo turco

Image and video hosting by TinyPicDibattito pubblico presso il cinema Ex Aurora con la deputata curda dell’hdp Tugba hezer, parlamentare del governo turco. E’ in corso il genocidio del popolo curdo.

08luglio 2016 di Giovanna Pagani

Ma l’Europa, pur sapendo, è sotto ricatto di Erdogan: “se agite vi invado coi profughi”

Particolarmente significativo l’incontro all’ex-cinema Aurora (4luglio ore 18.30) con Tugba Hezer la deputata curda del HDP (Partito Democratico dei Popoli) da un mese in Europa per incontri istituzionali, conferenze stampa, dibattiti pubblici.

Obiettivo:

kurdiampliare e consolidare la solidarietà col popolo curdo sotto pressante attacco del governo dittatoriale di Erdogan, al potere dal 2003 (per 11anni Primo ministro e dal 2015 Presidente della Repubblica). Recentemente è arrivato a negare il genocidio del popolo armeno per mano dei turchi (1,5 milioni le vittime nel periodo 1915-1917).

La deputata è arrivata a Livorno invitata dal Coordinamento Toscano per il Kurdistan (nato nel 2015 a seguito della Carovana per un Corridoio Umanitario e due missioni nelle regioni curde del Bakur -Turchia e nel Rojaba – Siria con lo scopo di rompere il muro mediatico e coordinare le varie iniziative di solidarietà) e dalla Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia (impegnata in tre progetti di solidarietà rivolti a fornire: servizi sanitari, scuole, case) a cui è stato donato il ricavato della cena sociale che ha seguito il dibattito.

auroraL’evento è stato preceduto dall’incontro istituzionale in Comune alla presenza della Vicesindaca Stella Sorgenti, in cui è stato ribadito l’impegno a sostenere il Corridoio Umanitario, l’autonomia e l’autodeterminazione del popolo curdo, nonché a promuovere la solidarietà istituzionale e politica, attraverso progetti di cooperazione (delibera del 31 agosto 2015).

L’incontro con la cittadinanza livornese ha consentito di conoscere la situazione politica e umanitaria delle municipalità curde da mesi, assedio e coprifuoco dell’esercito turco con una inaccettabile violazione dei diritti umani, civili e politici del popolo e dei suoi rappresentanti. Il tutto documentato dalle proiezioni video che hanno lasciato in noi un indicibile dolore. Notevoli gli spunti di riflessione anche per la politica del variegato popolo italiano della sinistra. Tubga Hezer ha esordito dichiarandosi:

“orgogliosa in quanto donna di appartenere al Partito Democratico dei Popoli (HDP): un partito ecologista, femminista e democratico; sosteniamo la parità di genere e la realizziamo attraverso il sistema della co-rappresentanza: a tutti i livelli le nostre cariche sono condivise da un uomo e da una donna”.

Image and video hosting by TinyPicHDP è una formazione politica giovane e rappresentativa di varie diversità: etniche, culturali religiose e di genere. Questa capacità di rappresentanza è la sua grande forza unita alla capacità di aver unito la questione curda al movimento turco per la democrazia e di portare avanti l’idea di un confederalismo democratico L’HDP con il suo ingresso in Parlamento (elezioni del 7 giugno 2015) ha destabilizzato la situazione politica turca attestandosi come la terza forza politica che ha saputo arginare la corsa al presidenzialismo di Erdogan. Di qui lo scatenamento della guerra agli oppositori e in questo clima di terrore (sono morte almeno 3000 persone) le elezioni anticipate del 1novembre del 2015 per riconquistare voto in nome della stabilità. L’HDP ha riconfermato sua presenza in parlamento con 59 seggi.

Con grande determinazione Tugba Herzer ha continuato la sua testimonianza politica:

“Sono qui perché in Turchia c’è la guerra ed è in corso un genocidio, ma la nostra forza è rimanere insieme contro il sistema fascista di Erdogan. Il dramma del popolo curdo risale a 100anni fa quando fu smembrato in quattro stati: Armenia, Siria, Iraq e Turchia. Ci siamo ribellati e abbiamo subito torture, carcere, oppressione con l’uso di armi pesanti fino al genocidio. Tra le vittime tanti, troppi bambini. Gli uffici del HPD hanno subito centinaia di attacchi, le manifestazioni sono state duramente represse, arrivando alla barbarie non solo di uccidere, ma anche di lasciare i corpi delle vittime per giorni nelle strade, impedendo la degna sepoltura. Ma il popolo è deciso alla resistenza.

Nel 1995 siamo scappati, ma ora rimaniamo e resistiamo.

Anche il popolo Turco è oppresso: giornalisti tacitati e incarcerati (lo stesso Can Dundar, il direttore di un importante quotidiano d’opposizione, è incarcerato per aver provato il passaggio di armi dalla Turchia all’isis n.d.r.), ma anche scrittori e accademici. La TV è controllata e manipolata e così i turchi non conoscono la realtà dell’oppressione in corso. Erdogan da più di 15 anni non accetta alcun dissenso e presenza di etnie diverse. Vuole essere l’unico a comandare e chi è contro di lui viene eliminato.
E’ urgente la solidarietà internazionale. Erdogan sta ricattando l’Europa con la minaccia di invadere l’Europa con ondate di migranti, se l’Europa lo denuncia per il genocidio dei curdi.

Non rimaniamo insensibili all’emergenza umanitaria e democratica in cui versa la turchia e il popolo curdo

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