Giornalisti in piazza: “Giù le mani dall’Informazione”

A mezzogiorno di oggi, 13 novembre, appuntamento davanti alla prefettura di Firenze, in via Cavour per il flashmob #giùlemanidall’informazione.

13novembre 2018 #giùlemanidall’informazione, Firenze 

La manifestazione è organizzata da Fnsi e Ordine dei giornalisti in tutti i capoluoghi di regione d’Italia.

A Firenze, Associazione stampa Toscana e Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Toscana invitano i colleghi a partecipare. E’ il momento di dire basta alle offese e agli attacchi portati negli ultimi giorni all’informazione da esponenti del governo e del Movimento 5 Stelle. All’iniziativa di Firenze, alla quale interverrà anche il segretario aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, insieme ai giornalisti, hanno fatto sapere che ci saranno il presidente della giunta regionale della Toscana, Enrico Rossi, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, la vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi, l’assessore comunale Federico Gianassi e altri esponenti politici e sindacali. 

Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione Stampa Toscana e Carlo Bartoli, presidente del Consiglio dell’Ordine della Toscana – che consegneranno un appello per la libertà di stampa al prefetto di Firenze, Laura Lega –  invitano a partecipare i colleghi: tutti coloro che possono non facciano mancare la loro presenza, ma intervengano anche le associazioni e i cittadini che hanno a cuore una stampa libera, secondo il dettato dell’articolo 21 della Costituzione. Una stampa non condizionata da insulti e da minacce, come ha ricordato ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Una forza politica, il Movimento 5 Stelle, che teorizza il superamento del Parlamento e della democrazia liberale, ha messo nel mirino i giornalisti e gli editori perché, per realizzare il suo progetto, vuole togliere di mezzo tutti gli organismi intermedi e impedire ai cittadini di conoscere. Soltanto un’informazione debole, docile o assente può consentire alla disinformazione di massa, veicolata attraverso gli algoritmi e le piattaforme digitali, di prendere il sopravvento e di manipolare il consenso e le coscienze dei cittadini. È un disegno al quale bisogna opporsi con forza.

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