Disoccupati labronici nuovamente in azione, ieri a Firenze, alla Regione
17marzo 2016 da Asia-Usb Livorno
Circa un centinaio di disoccupati, organizzati dal sindacato Asia-Usb e “Vertenza Livorno” si sono recati a Firenze sotto il palazzo della Regione.
Dopo un presidio rumoroso di oltre un’ora, la delegazione è stata ricevuta dall’assessore alle attività produttive Stefano Cioffo.
Le richieste portate avanti dal Comitato sono state esposte durante l’incontro, che ha visto la presenza anche di alcuni consiglieri regionali (Gazzetti, Cantone e Fattori)
- La necessità urgente di un meccanismo di sostegno
diretto al reddito per chi ha perso il lavoro. Non è possibile pensare che le migliaia di Livornesi, attualmente disoccupati, siano abbandonati totalmente dalle istituzioni, in attesa dell’eventuale rilancio economico della città con l’accordo di programma. Diventa necessaria l’istituzione di un reddito minimo per tutti i cittadini in difficoltà, specialmente nell’area costiera. Su questo punto non è stato registrato un riscontro apprezzabile da parte della delegazione, si è parlato piuttosto della possibilità di ampliare il meccanismo dei lavori socialmente utili (attualmente previsti solo per 66 lavoratori) e della richiesta, fatta al governo, per una proroga degli ammortizzatori sociali. - E’ stato richiesto che le riunioni periodiche della cabina di regia, sull’Accordo di Programma, siano svolte direttamente a Livorno e non a Firenze. Su questo punto è stato riscontrato una timida apertura. Vedremo nelle prossime settimane se sarà confermata.
- Controllo e trasparenza nell’utilizzo dei soldi pubblici per investimenti. Esempio lampante quello della piattaforma Olt, milioni di euro di finanziamento per un’opera inutilizzata che non ha prodotto posti di lavoro. Inoltre è stato chiesto che a fronte di qualsiasi aiuto e sostegno pubblico, le imprese beneficiarie diano garanzie reali sul numero di posti di lavoro e sulle condizioni salariali.
Come Comitati e sindacato Asia, andremo avanti nella nostra battaglia in favore di tutti i disoccupati e di chi è attualmente in difficoltà. I soldi ci sono e vanno utilizzati per politiche vere di sostegno e per investimenti concreti. Non per cattedrali nel deserto o grandi opere che arricchiranno solo una piccola parte di cittadini.
