Ieri i treni della Lombardia fermi dalle 12.00 alle 12.15 per solidarietà e protesta contro l’ennesimo episodio in cui un ferroviere subisce aggressioni

stazione ferroviaria di Milano villapizzoneGiovedi 11 giugno due nostri colleghi hanno subito una brutale aggressione.

13giugno da Ancora IN MARCIA!

Nella stazione del Passante di Milano Villapizzone il capotreno, dopo aver invano chiesto il biglietto ad un gruppo di viaggiatori, è stato da costoro assalito; uno degli aggressori lo ha addirittura colpito con una lama, un “machete”.
Un capotreno fuori servizio, intervenuto per dare aiuto al collega in difficoltà, è stato a sua volta colpito, in testa; è intervenuto anche il macchinista del treno.
I due capitreno sono stati ricoverati con codice rosso; quello colpito col machete rischia addirittura l’amputazione del braccio.

Questo fatto rappresenta l’ennesimo episodio in cui personale ferroviario subisce aggressioni mentre nient’altro sta facendo che svolgendo le proprie mansioni. Innanzitutto esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi coinvolti.
Condanniamo sicuramente l’episodio di violenza pura e anche premeditata, esprimendo il nostro massimo disprezzo verso chi va in giro pronto a commettere brutalità di questo tipo, come se vivessimo nel “far west”.
Esprimiamo però anche tutto il nostro dissenso nei confronti delle imprese ferroviarie, che non investono quanto dovrebbero in sicurezza, per i viaggiatori e per i dipendenti, se non in forme puramente d’immagine.

no privatizzazione Privatizzate_sto_caosLe stesse imprese hanno nell’ultimo decennio anche ridotto all’eccesso il Personale, lasciando i lavoratori dell’esercizio il più delle volte soli, e allo sbando in ogni situazione di emergenza.
Si succedono amministratori e manager vari, pluristipendiati nei loro lussuosi palazzi, mentre i lavoratori “in prima linea”, le cui condizioni di lavoro sono in continuo aggravamento, si trovano rischiare la vita per fare il proprio lavoro.

Invitiamo i sindacati, quantomeno quelli di base, a prendere opportune e anche drastiche iniziative a tutela dei lavoratori.

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