Il 16 giugno è scaduta la proroga della concessione pubblica alla società Acquedotto Portuale. Rifondazione: l’Autorità Portuale affidi il servizio ad ASA

Chiarezza sulla concessione in scadenza

22giugno 2016 da Rifondazione Comunista Livorno

Image and video hosting by TinyPicQuesta concessione esiste da 16 anni ed ha il compito di distribuire l’acqua all’interno della cinta portuale. In deroga a qualsiasi logica e nonostante la manifesta volontà di ASA di riprendere in carico il servizio, nessun piano d’intervento è stato finora presentato dall’Autorità Portuale al riguardo.

La storia di questa concessione è avvolta da un manto di assurdità che lascia francamente basiti, le cui conseguenze sono pagate però da tutte le utenze allacciate. Dal 2001 e fino al 2004 la società Acquedotto Portuale srl era controllata da ASA al 51%, quando però quest’ultima è uscita dal capitale sociale, nessuna nuova gara di affidamento è stata svolta.

Non solo,

Acquedotto Portuale srl, adesso totalmente privata, risulterebbe controllata da una fiduciaria, i cui soci sono per definizione non individuabili: se così fosse si starebbe agendo in barba alla trasparenza delle concessioni pubbliche. Il risultato drammatico per la città è un doppio regime di prezzi totalmente ingiustificato i cui proventi ingrasserebbero privati “occulti” senza alcun investimento sulla rete, se non di vecchissima data, eludendo il risultato del referendum sull’acqua pubblica che proprio voleva evitare il verificarsi di situazioni analoghe.

Rifondazione Comunista ha raccolto le testimonianze di alcuni ex dipendenti di Acquedotto Portuale srl, che dipingono un quadro che ci spinge a richiedere chiarezza su diversi fronti ad Acquedotto Portuale srl ed a chi ha il potere di verificarne l’operato: ad esempio sulle modalità di smaltimento dei rifiuti e della loro relativa certificazione, sulla presenza di eventuali incongruenze tra la fatturazione agli utenti finali rispetto al prelievo di acqua dalla rete risultante dai contatori, sul profilo occupazionale dei lavoratori che nel corso degli anni hanno operato per questa azienda, e sull’eventuale presenza di relazioni della stessa Autorità Portuale su possibili carenze del servizio.

Vogliamo lanciare un appello forte a Palazzo Rosciano, affinché accolga al più presto la richiesta di ASA di gestione diretta del servizio. La nostra città non può permettere che gli utenti del proprio porto sostengano una maggiorazione tariffaria assolutamente ingiustificabile e crediamo che il suo rilancio passi anche e soprattutto dalla cessazione di situazioni di signoraggio incontrollato come questa.

I livornesi hanno voglia di lavoro e non sono disposti a farsi carico di accuse ottocentesche sulla loro indolenza alla fatica quando le responsabilità risiedono altrove. Rifondazione Comunista si augura che la situazione venga al più presto sanata, non volendo ipotizzare che questi ritardi possano essere ascrivibili a eventuali situazioni collusorie di privati.

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