Il Comune di Livorno risponde alle domande di “Pisorno” sui Nonni Civici che restano a casa, tra delusione, tristezza e rassegnazione.

fanucchi massimo

A partire dal 1 gennaio 2015, gli anziani inseriti in attività lavorative svolte a favore del Comune di Livorno, sono rimasti a casa.

12gennaio 2014 di Massimo Fanucchi.

Finisce così, in un triste silenzio, e senza una lettera di ringraziamento, un’esperienza storica iniziata nella seconda metà degli anni 70, che fu uno dei tanti fiori all’occhiello dell’Amministrazione Nannipieri, che fece da apripista per analoghe iniziative, ancora attuali, in tanti comuni d’Italia.

vigile nonnoGli anziani facevano parte di un elenco che comprendeva, senza distinzioni, tutti coloro che avevano fatto domanda ed erano in possesso dei requisiti previsti dal relativo regolamento comunale. Da 37 anni, essi garantivano alcuni importanti servizi, per un compenso orario netto inferiore a 3 euro (€. 3,62 lordi). E mentre il Nonno Vigile livornese resta mestamente a casa, ad Osilo (Sassari) e a Caltanissetta hanno creato questa figura proprio in questi mesi, affiancando tanti altri comuni d’Italia, “per mettere insieme – come è scritto nel regolamento dei Nonni Civici per la città dei bambini del Comune di Torino – le bambine e i bambini della Città con nonne e nonni nel momento importante e consueto dell’andare a scuola”.

In data 8 gennaio, per conto di questo foglio elettronico, abbiamo inviato alcune domande all’Amministrazione Comunale e a solo due soli giorni di distanza, la funzionaria dell’Ufficio Stampa del Comune di Livorno, Ursula Galli, ci ha inviato la risposta dell’Amministrazione Comunale con un messaggio di posta elettronica. Prima di scrivere le nostre domande e la risposta pervenutaci, vogliamo ringraziare la dipendente dell’Ufficio Stampa e la stessa Amministrazione Comunale per la sollecita e cortese risposta. 

Precisiamo che l’idea di scrivere al Comune l’abbiamo maturata dopo aver incontrato alcuni anziani che hanno lavorato per le circoscrizioni, e dopo aver colto, nelle loro parole e nei loro volti, delusione, tristezza e rassegnazione.

vigile nonniAl Comune abbiamo chiesto chi svolge il servizio di apertura e chiusura dei parchi pubblici delle circoscrizioni a partire dall’inizio del 2015 e con quali oneri; se è prevista la tradizionale sorveglianza dei parchi durante la loro apertura; chi garantisce l’apertura e la chiusura delle sale riunioni delle sedi circoscrizionali quando esse vengono concesse ad associazioni o partiti durante l’orario di chiusura degli uffici comunali; chi svolge il servizio di attraversamento dei bambini negli edifici scolastici dove erano precedentemente impegnati gli anziani (i cosiddetti “nonni vigili”); chi svolge i piccoli lavori di manutenzione dei parchi in sostituzione degli anziani; a che punto è il progetto illustrato dalla maggioranza consiliare durante la discussione della mozione presentata dal gruppo PD concernente la richiesta di proroga della graduatoria anziani.

Quella che segue è la risposta pervenuta, dal Comune:

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Il Comune spendeva per i servizi affidati agli anziani 101 mila euro: un costo secondo la Giunta troppo elevato, che è stato deciso al momento di non sostenere. Per non sospendere i servizi, sono state prese alcune decisioni.

Per quanto riguarda il servizio di sorveglianza che gli anziani svolgevano in prossimità di alcune scuole, è stato deciso che sarà la Polizia Municipale a potenziare l’attività di vigilanza in prossimità degli attraversamenti più a rischio (c’è un percorso in via di definizione).

Per quanto riguarda la questione delle sale riunioni delle Circoscrizioni da poter concedere ad associazioni o partiti durante l’orario di chiusura degli uffici comunali, al momento sono disponibili solo quelle della 2 e della 1 (la sala della 5 è infatti inagibile per infiltrazioni dal tetto).

L’Amministrazione pensa di far gestire gli aspetti dell’apertura e chiusura della sala della 2 al servizio Commessi del Comune.

Per quanto riguarda la sala della 1, l’Amministrazione pensa di far gestire direttamente a soggetti terzi, senza custodia, gli aspetti dell’apertura e chiusura (magari con deposito cauzionale e comunque il tutto sulla responsabilità di questi soggetti terzi). La Giunta ha poi deciso di affidare a una cooperativa sociale, la Collecoop, il servizio di apertura e chiusura di 36 parchi e lo svuotamento dei cestini, in via sperimentale per tre mesi (dal 2 gennaio al 31 marzo).

Il costo è in linea con quello precedentemente svolto dagli anziani delle Circoscrizioni ed è stata scelta proprio una cooperativa sociale (impegnata nel recupero di persone disagiate) per mantenere l’utilità sociale del servizio. La spesa sarà sostenuta “in economia” dall’ufficio Giardini per i primi tre mesi, razionalizzando le spese di manutenzione del verde (cioè, non è un costo in più per il Comune, si taglia da altre parti).

Nell’arco di questi tre mesi gli uffici tecnici elaboreranno ipotesi per arrivare a un affidamento definitivo del servizio.

Per la sorveglianza è in corso di elaborazione una convenzione con alcune associazioni di volontariato. Infine, per quanto riguarda il progetto della maggioranza, è allo studio degli uffici un bando per l’incentivazione del volontariato”. L’Amministrazione Comunale.

Alcune riflessioni, come contributo, a seguito della risposta ricevuta:

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Alla luce di quanto letto, consideriamo un errore sopprimere la figura del “Nonno Civico” a Livorno, utile per contrastare l’emarginazione e la solitudine di molti anziani e per avvicinare gli anziani ai giovani.

Vogliamo sperare che questa non sia la decisione definitiva e che gli anziani possano trovare qualche spazio dopo il previsto periodo di sperimentazione.

Inoltre, dal momento che l’attuale amministrazione ha detto più volte di voler attivare risorse esterne, ricordiamo che i servizi svolti dagli anziani, inseriti nel passato all’interno di un complessivo progetto denominato “Città Sicura”, hanno ottenuto importanti riconoscimenti e consistenti finanziamenti da parte della Regione Toscana.

Infine, gli anziani sono stati chiamati dagli uffici solo per riportare le chiavi. L’assessore competente non li ha convocati per informarli sui nuovi progetti, per ascoltarli e per ringraziarli per il lavoro finora svolto. Dal comune non è partita neanche una semplice lettera di ringraziamento. Queste sono dimenticanze a nostro giudizio abbastanza gravi, che fanno pensare ad una scarsa conoscenza di quello a cui il comune ha rinunciato.

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