Il Giudice condanna l’Ass.ne Don Nesi, che la Curia si renda disponibile a “cancellare il debito”.

27settembre 2014 din S.L

Una sentenza molto pesante che conferma lo sfratto dalla vecchia sede (quella fondata da Don Nesi), ma che condanna l’Associazione  anche al pagamento dei 55mila euro, oltre alle spese processuali.

don nesiRenzo Bacci (il Presidente attualmente in carica), in conferenza stampa, non ha voluto commentare la sentenza né esprimere dubbi sulla correttezza del lavoro del Giudice ma, pur rimettendosi al giudizio, inevitabilmente viene vissuto come una profonda ingiustizia nei confronti dell’Associazione, questo perché non è stata minimamente considerata tutta l’attività svolta a sostegno del quartiere, verso la città per tutti quei ragazzi che in questi anni sono stati assistiti, un riconoscimento avuto, invece, dai Vescovi precedenti e dalle Amministrazioni Comunali che da sempre, in virtù di questo lavoro, hanno rinunciato ad ogni pretesa economica.

Si avverte chiaramente, dalle parole del Presidente, tutta l’amarezza, certamente della sentenza ma anche, di come tutta questa vicenda è venuta a maturare, senza contare la concreta preoccupazione sul futuro di un sevizio che potrebbe cessare, a questo punto l’auspicio è di un incontro chiarificatore con il Vescovo (fino ad oggi negato): “sarò felice di salire le scale del Vescovado, nella speranza che sia mantenuta l’impostazione, del Vescovo Simone Giusti, nel voler riunire tutte le forze che operano nella città per migliorare le condizioni e la vivibilità di tutti/e, come sembra essere emerso dall’incontro avuto con il Sindaco Nogarin e il Presidente della Regione Rossi. Se venisse a mancare il nostro contributo, per quanto modesto, sarebbe una perdita per tutti, un peggioramento anche del clima e di quel sentire che dovrebbe accumunare tutte le Comunità e i cittadini intorno ad una condivisione per migliorare le cose…”

Don Nesi AlfredoAdesso non resta che sperare in una conciliazione da questo incontro, se mai ci sarà, la Diocesi ha dichiarato, più volte, che è disposta a mediare e incontrarsi per trovare una soluzione ragionevole, di certo c’è, al di là della sentenza, che questa richiesta dei 55mila euro significherebbe la chiusura di questa esperienza e la cessazioni dei servizi che produce gratuitamente. Fa male pensare che tutto è nato per volontà di Don Nesi e tutto possa finire per decisione della Diocesi.

Una responsabilità unilaterale che dobbiamo sperare non abbia seguito e la sola speranza sta nella rinuncia alla pretesa di riscossione, cioè di “cancellare il debito”, anche se resteranno da coprire le spese legali.

 

Video della Conferenza Stampa:

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