Il lavoro che uccide. In memoria di Joubert Thompson deceduto per infortunio sul lavoro, nell’area di Polo Nautico a Viareggio

Domani, 27 febbraio, la Fiom Cgil ricorderà la morte di Joubert Thompson a 11 anni dall’infortunio mortale, avvenuto nell’area di Polo Nautico a Viareggio.

27febbraiio 2018 da Fiom Cgil, Lucca

Per non dimenticare, per avere giustizia e verità su tutte le innumerevoli morti sul lavoro che prima e soprattutto dopo quel fatidico 28 febbraio del 2007, sono accadute nel nostro territorio e nel resto del Paese. 

Il 23 febbraio del 2007 Joubert Thompson, 23 anni, cadeva giù dalla prua di una nave da un’altezza di circa 9 metri, un pozzo senza fine. Senza alcuna protezione anti caduta sulla falchetta della nave stessa, su un ponteggio che circoscriveva l’imbarcazione che, in quel punto e nei piani sottostanti, mancava del piano calpestabile, il giovane di nazionalità sudafricana cadde rovinosamente sul piazzale. Cinque giorni più tardi, senza riprendere conoscenza, perse la vita all’ospedale di Pisa.

Nei giorni scorsi è accaduto l’ennesimo infortunio mortale, stavolta non a Viareggio ma pur sempre in un cantiere navale, a Pisa e con la stessa dinamica. Questo ci impone di aprire una riflessione e di mantenere l’impegno a tenere alta la guardia. Pertanto la Fiom Cgil di Lucca convoca l’assemblea provinciale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza martedì 27 febbraio 2018 dalle 10 alle 11 presso l’area mensa di Polo Nautico in via dei Pescatori 56 a Viareggio. Partecipano i lavoratori e le lavoratrici dell’area Polo Nautico, Azimut Benetti, Codecasa, le RSU e i delegati Fiom Cgil della Versilia. Ordine del giorno: commemorazione con deposizione di un mazzo di fiori presso la lapide dedicata a Joubert; riflessione sul tema della sicurezza e della prevenzione anche alla luce degli infortuni mortali recentemente accaduti; proposte di iniziative realizzabili per una maggiore sensibilizzazione sul problema sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, aperte al contributo dei partecipanti all’assemblea.

Joubert… per non dimenticare. Assemblea provinciale degli Rls

Il 23 febbraio del 2007 Joubert Thomson, 23 anni, cadeva giù dalla prua di una nave da un’altezza di circa 9 metri, cinque giorni più tardi, senza riprendere conoscenza, perse la vita all’ospedale di Pisa. Questo, ci riporta all’ennesimo infortunio mortale accaduto nei giorni scorsi, stavolta non a Viareggio ma pur sempre in un cantiere navale, a Pisa e con la stessa dinamica. (ndr: Il 14 febbraio ai Navicelli). Un luogo, come a Viareggio, in cui si costruiscono barche di lusso ma dove, non altrettanto, vengono riconosciuti in pari termini la dignità, i diritti e soprattutto la sicurezza di chi ci lavora. Tutto ciò ripropone le stesse domande, le stesse preoccupazioni, gli stessi dubbi e la speranza che arrivi un giorno in cui si possa veramente affermare il superamento dello sfruttamento ed una volontà realmente condivisa anche nei fatti, per far sì che gli infortuni sul lavoro, in special modo quelli più gravi e mortali, non siano tali poiché non si è fatto nulla o non abbastanza per prevenirne l’entità nonostante gli strumenti normativi a disposizione.

Quando accadono questi omicidi, è ovvio che i primi a risponderne sono i datori di lavoro e in una logica di modello produttivo basato sugli appalti non ci si può fermare solo sul responsabile della ditta appaltatrice, ma sotto accusa è tutto il sistema. E’ ovvio che debbano risponderne anche quelle Autorità o gli Enti autori della stretta finanziaria sui costi della salute; questione che, oltre a provocare disagi nel servizio sanitario nazionale, probabilmente ha inciso sul ridimensionamento degli organi preposti alla vigilanza, dei loro budget e quindi sul calo dell’attenzione sulle tematiche della sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire dai controlli e dalle ispezioni e infine sulle attività di prevenzione. C’è poi anche un altro elemento, il venir meno del ruolo concreto di chi rappresenta i datori di lavoro, perché in materia di contrattazione e nella ferma volontà di renderla realmente esigibile in tutti i luoghi di lavoro, si può concretamente contribuire ad una cultura che non sia basata solo sugli interessi economici e sugli abbattimenti dei costi del lavoro per avere più margini di redditività, ma dove a parità di prestazione sia riconosciuta parità di salario, dignità umana e tutela della salute e della sicurezza.

I lavoratori chiedono uno sviluppo di qualità capace di valorizzare il lavoro, la storia e la tradizione manifatturiera di Viareggio e della nautica in generale, salvaguardando i diritti, la salute e la dignità di chi lavora evitando di piangere altri Joubert, Emanuela, Claudio, Elena, Mohamed, Sara, Matteo e  tutti gli altri che, come Alessandro Colombini, l’ultimo lavoratore deceduto a Pisa, avevano un sogno… La vita!

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